Crisi SVB: depositi assicurati per calmare i mercati. Borse e dollaro giù, cripto in rialzo
Venerdì la Federal Deposit Insurance Corporation ha annunciato che chiuderà Silicon Valley Bank ma fornirà un’assicurazione sui depositi dell’istituto bancario.
Il caso
Il panico sul caso SVB (Silicon Valley Bank) permane ma le autorità governative statunitensi hanno tentato di porre un freno alle speculazioni su un nuova crisi bancaria. Venerdì scorso, la Federal Deposit Insurance Corporation, un’agenzia indipendente del governo Usa, su mandato del California Department of Financial Protection, ha annunciato che fornirà un’assicurazione sui depositi della banca coinvolta nella corsa agli sportelli.
La FDCI ha quindi creato una nuova entità in cui convergeranno tutti i depositi dei clienti che saranno disponibili già da lunedì mattina (pomeriggio in Italia).
La mossa repentina da parte delle autorità governative mira a rafforzare le aspettative degli investitori riguardo ad una facile risoluzione della questione evitando un panico generalizzato sui mercati.
La settimana scorsa, SVB ha annunciato di non essere più in grado di liquidare tutti i depositi dei suoi clienti a causa delle sostanziali perdite in conto capitale subite sui mercati obbligazionari, effetto diretto dell’aumento monstre dei tassi di interesse da parte della Fed.
Intanto, questa mattina il colosso bancario HSBC ha dichiarato di aver acquistato la divisione di SVB nel Regno Unito per la cifra simbolica di £1, approfittando quindi del tumulto sui mercati per allargare la propria rete di retail banking.
Gli effetti sui mercati
Nonostante la misura di intervento immediata da parte del regolatore Usa, gli operatori sono ancora nervosi riguardo al caso SVB che richiama le paure della crisi bancaria del 2008.
Le Borse asiatiche hanno chiuso la seduta ancora in calo con Tokyo che scivola del -1,1% affossata dalle vendite sugli istituti finanziari del paese (Mizuho -4%, Mitsubishi UFJ -2,6%, Sumitomo Mitsui -3,3%).
Timori anche in Europa con le piazze finanziarie del Vecchio Continente che aprono in rosso. Maglia nera per l’Italy 40, zavorrato dalle banche, che perde il 4,4% seguito dal Germany 40 (-2,7%), dal France 40 (-2,5%) e dal FTSE 100 di Londra che è in calo del -2,1%.
Sul valutario il dollaro statunitense si deprezza contro le principali valute. Il crosso EUR/USD torna ai massimi da un mese sopra la soglia di 1,07 (poi torna a 1,0685) mentre il GBP/USD è a 1,2080. Anche lo USD/JPY (大口） mostra la debolezza del biglietto verde e torna a 133,90.
Forte rialzo invece per il comparto delle criptovalute che sono in forte salita dopo la notizia dell’assicurazione sui depositi da parte della FDCI. Il Bitcoin torna sopra i $22mila mentre Ether scavalca la soglia dei $1.600.
Le previsioni
La crisi di SVB ha richiamato alla mente degli operatori lo spettro della crisi bancaria del 2007-2008 con alcuni che indicano SVB come la prossima Lehman Brothers.
Il sistema bancario statunitense è molto meglio capitalizzato grazie alle regolamentazioni sulla solidità patrimoniale che vennero implementate proprio a partire da quella crisi ma con il rischio di un allargamento ad altre entità del mondo bancario è concreto anche se le dinamiche per un tale effetto non sono ancora chiare.
Per ora la situazione sembra circoscritta ad un numero esiguo di istituti finanziari (Silicon Valley Bank, Signature Bank, First Bank) anche se i mercati sono estremamente spaventati su un possibile contagio ad altri istituti meglio capitalizzati.
Dal nostro punto di vista il rischio di un’espansione ad altri attori del comparto bancario è reale fattore che sta mettendo in discussione l’intero programma di rialzi della Federal Reserve. Nella prossima riunione quasi sicuramente i tassi non verranno aumentati di 50 punti base con l’istituto monetario che potrebbe mantenere il tasso odierno (4,50%-4,75%) o optare per un mini-rialzo da 25 punti base.
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