Forex, EUR/USD supera il livello di 1,0930

Questa mattina l’EUR/USD è in salita oltre il livello di 1,0930 con l’EUR che guadagna anche contro il JPY mentre trova difficoltà contro il GBP. Il movimento di oggi segue l’andamento altalenante del cambio EUR/USD nella giornata di ieri quando la coppia ha dapprima perso circa 50 pips (dollaro in rafforzamento) per poi rimbalzare violentemente e riguadagnare spazio fino al massimo intraday di 1,0916.

Ieri gli effetti della decisione dell’OPEC+ di tagliare in misura preventiva la produzione di greggio di 1,16 milioni di barili al giorno ha riacceso i timori di una ripresa delle pressioni inflazionistiche sia in Europa sia negli Stati Uniti.

Venerdì scorso, i dati sull’inflazione sulle due sponde dell’Atlantico sono stati positivi con le stime flash headline dell’Eurozona che hanno indicato un rallentamento maggiore delle attese al 6,9% su base annuale mentre negli Stati Uniti l’indice PCE core, misura prediletta dalla Fed, è risultato più basso delle previsioni al 4,6%.

Nonostante ciò, la politica monetaria nel Vecchio Continente resta aggressiva come sottolineato anche dal Governatore Christine Lagarde. La BCE intende continuare ad aumentare il costo del denaro per riportare l’inflazione sotto controllo e in linea con le aspettative di medio termine fissate al 2%.

Lagarde si è dimostrata preoccupata in particolare per la componente di fondo, che esclude i panieri dei beni energetici ed alimentari, che a marzo è salita leggermente - ma in linea con le aspettative del consensus - al 5,7% su base annuale.

Al contrario la Fed, nel suo ultimo meeting del 22 marzo, ha mostrato segnali di un possibile calmieramento del rialzo dei tassi. Il Governatore Jerome Powell ha indicato che nella prossima riunione del 3 maggio ci potrebbe essere una pausa sulla crescita del costo del denaro con un mantenimento all’attuale livello del 4,75%-5%. Inoltre, il grafico dot-plot, che descrive le attese mediane sui tassi da parte dei membri della Fed, è rimasto inalterato dall’ultimo aggiornamento di dicembre con un picco fissato al 5,1%.

Alla luce di ciò, i mercati restano ottimisti sull’EUR/USD, che ha già toccato un picco lo scorso 2 febbraio a 1,1033, con i ruoli delle due banche centrali che si sono invertiti. Infatti, ora è la BCE che deve premere l’acceleratore sui tassi mentre la Fed è in procinto di fare una pausa.

Analisi tecnica EUR/USD

Oggi il cambio eurodollaro ha inviato un significativo segnale di forza superando la strategica resistenza di breve in area 1,0930 che aveva ostacolato per ben 3 volte la corsa verso l'alto dei prezzi a fine marzo. L'eventuale break-out rialzista dei picchi intraday di oggi e anche massimi dello scorso 3 febbraio sarà un ulteriore conferma per la realizzazione di un nuovo segmento rialzista con obiettivi long ipotizzabili a 1,10 e 1,1033, top annuali registrati lo scorso 2 febbraio.

Fino a che i prezzi si manterranno al di sopra della media mobile esponenziale a 18 sedute (supporto dinamico delle ultime settimane) le prospettive grafiche rimarranno rialziste. Una violazione ribassista dell'EMA 18 ora in transito a 1,0808 getterebbe, invece, le basi per una discesa in direzione di 1,0713, bottom del 24 marzo.

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