Indici PMI europei in rialzo ma Borse in rosso
Le stime flash indicano un netto miglioramento della situazione economica nel Vecchio Continente con lo spettro di una recessione che ora può davvero essere evitato.
I risultati
Questa mattina la società finanziaria S&P Global ha pubblicato le consuete stime flash degli indici PMI europei di gennaio (oggi pomeriggio quelle relative agli Stati Uniti) che hanno mostrato valori in rialzo sopra le attese oltre ad un ottimismo crescente.
Le stime preliminari vengono tenute in grande considerazione dagli investitori in quanto riescono a delineare con un buon grado di affidabilità i valori finali che usciranno il primo di febbraio (i dati raccolti sono rappresentativi dell’85% delle risposte finali).
In Europa, a livello aggregato, vi è stata una marginale crescita dell’attività economica dopo sei mesi di declino mentre i livelli di fiducia sono saliti portando ad un generale ottimismo tra le aziende. Di conseguenza, la stima flash dell’indice composito (che si riferisce sia al settore manifatturiero sia a quello terziario) ha superato la soglia di neutralità fissata a 50 fermandosi a 50,2 - il massimo da sette mesi.
Il valore di dicembre era risultato pari a 49,3 mentre le stime del consensus avevano previsto una crescita a 49,8.
L’incremento è dovuto in parte alla forte crescita nel settore terziario che è salita dal 49,8 di dicembre al 50,7 mentre la produzione manifatturiera è salita solo marginalmente dal 47,8 al 49. In quest’ultimo la crescita è stata data principalmente dal settore tecnologico, sanitario e industriale.
Con l’inizio dell’anno nuovo l’ottimismo è salito ai livelli maggiori da maggio scorso anche se la domanda di beni ha continuato a calare ma ad un tasso minore rispetto ai tre mesi precedenti. Quest’ultimo fattore è dovuto ad una preferenza delle aziende a liberare gli inventari rispetto ad un accumulo delle scorte.
La reazione positiva delle aziende ha portato ad un aumento delle assunzioni con i dati che indicano come a gennaio la creazione occupazionale sia stata la più rapida in tre mesi sia nel comparto manifatturiero sia nel terziario.
Infine, l’inflazione da costi ha registrato il più lento incremento da aprile 2021 grazie al calo delle quotazioni delle materie prime energetiche ma con i valori che continuano ad essere superiori ai valori medi delle serie storiche.
Gli effetti sui mercati
Le Borse europee virano in rosso dopo la pubblicazione delle stime sugli indici PMI di Francia, Germania ed Eurozona con il Germany 40 e il France 40 che mostrano molta volatilità.
Sul mercato dei cambi, l’EUR/USD scende di circa 36 pips con un brusco movimento al ribasso a partire dalle 09:30 che lo porta ad attestarsi a 1,0860.
Le previsioni
Le stime di oggi sembrano indicare che il peggio sia passato sebbene permangano motivi di preoccupazione per una recessione che, se dovesse verificarsi, sarebbe però di lieve entità.
Dal nostro punto di vista, crediamo che le prospettive economiche nel Vecchio Continente si siano ormai avviate in una direzione migliore soprattutto grazie al calmieramento dei prezzi delle materie prime energetiche.
Nonostante ciò, le pressioni inflazionistiche - sebbene in rallentamento - continuano ad essere troppo elevate, fattore che influirà sulle decisioni di politica monetaria della BCE e sul mantenimento della sua stretta monetaria nei prossimi mesi.
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