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Le leggende del trading: George Soros

George Soros, l’uomo che ha messo con le spalle al muro la Banca d’Inghilterra e la Banca d’Italia. Vuoi conoscere le sue strategie?

Fonte Adobe

Chi è George Soros?

George Soros è una vera e propria leggenda vivente del mondo finanziario. Soros nasce a Budapest in Ungheria nel 1930 da una famiglia ebraica di cognome Schwartz, che fu costretta a cambiare il proprio cognome a seguito delle pressioni antisemite del tempo. L’infanzia del giovane finanziere è problematica, in particolare, dopo l’occupazione dell’Ungheria da parte delle truppe della Germania nazista ( Operazione Margarethe marzo 1944) e l’egemonia sovietica del secondo dopoguerra (dal settembre 1944).

Dopo gli orrori dei nazisti e l’autarchia imposta dai sovietici, Soros decide quindi di lasciare l’Ungheria per dirigersi nel Regno Unito a Londra (1947) per studiare filosofia alla London School of Economics (LSE), pagandosi gli studi con dei lavoretti alla stazione dei treni di giorno e come cameriere nei night club. A Londra Soros ebbe la fortuna di conoscere il folosofo Karl Popper e di diventare un suo discepolo da cui apprese la teoria della riflessività che successivamente avrebbe applicato con straordinario successo al mondo del trading e degli investimenti. Dopo tanti piccoli lavori per sbarcare il lunario, viene assunto in una merchant bank, Singer & Friedlander, che lo aiuterà a costruirsi la sua esperienza sui mercati finanziari. Nel 1957 il giovane Soros sceglie di spostarsi negli Stati Uniti per trovare migliori opportunità di guadagno.

Nel 1969, Soros avvia il suo primo hedge fund Double Eagle, che diventerà poi il celeberrimo Quantum Fund. Ma Soros è famoso soprattutto per una cosa: l’aver messo in ginocchio la Bank of England. Vi siete mai chiesti come ha fatto?

L'attacco contro la sterlina e la sconfitta della BoE

Soros è noto principalmente per le sue operazioni speculative contro la Banca D’Inghilterra e la Banca d’Italia che, il 16 settembre del 1992, misero le due banche centrali con le spalle al muro in quello che viene soprannominato “black wednesday”o mercoledì nero. Soros sfruttò il momentum del mercato che spingeva per una svalutazione della sterlina con la banca centrale inglese che non poteva agire liberamente a causa dei vigenti accordi europei di cambio all’interno del Sistema Monetario Europeo.

Soros decise di utilizzare il proprio Quantum Fund per aprire posizioni short sulla sterlina, per un controvalore di 1,5 miliardi di dollari circa. E così, la mattina di mercoledì 16 settembre 1992, Soros aumentò la posizione short contro la sterlina britannica da 1,5 a 10 miliardi di dollari. L’operazione compiuta da Soros fu eseguita da altri hedge funds, nella aspettativa che l’investimento fosse azzeccato.

Al momento dell’apertura dei mercati di Londra, erano state vendute decine di miliardi di sterline, portando la valuta a essere scambiata pericolosamente vicino al livello inferiore imposto dagli accordi europei di cambio. I funzionari britannici risposero acquistando la sterlina per sostenere le quotazioni, esaurendo le riserve di valuta estera. Tuttavia le operazioni della BoE non furono sufficienti a mitigare le pressioni di vendita.

Non avendo altra scelta, la Banca d’Inghilterra fu costretta ad aumentare i tassi di interesse per gestire la valuta e impedirne la caduta libera. Verso mezzogiorno, ora locale, è stato annunciato un aumento dei tassi di interesse di 200 punti base, dal 10% al 12%. Per il mercato, però, era ancora troppo poco e la sterlina ha continuato a crollare. Gli investitori di tutto il mondo erano convinti che la valuta avrebbe continuato la sua traiettoria discendente, spingendoli così a scaricare la valuta e a ridurre le perdite. Ciò ha causato un ulteriore aggravamento della situazione.

Più tardi, durante la notte, la Gran Bretagna decise di lasciare gli accordi di cambio europei e lo SME fece fluttuare la sua valuta sul mercato aperto, segnando una vittoria decisiva per gli speculatori valutari come Soros. Il valore del Quantum Fund aumentò quasi istantaneamente da 15 a 19 miliardi di dollari quando la sterlina torno a fluttuare liberamente sui mercati.

La speculazione sulla lira italiana

Contemporaneamente all’attacco alla sterlina, Soros e il Quantum Fund attaccarono l’Italia. Il primo ministro Giuliano Amato, il ministro del Tesoro Piero Barucci, il governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, e il direttore generale del Tesoro, Mario Draghi decisero di sostenere la lira italiana dagli attacchi speculativi degli hedge fund. Dopo aver utilizzato 48 miliardi di riserve per difendere il cambio anche l’Italia dovette cedere alle pressioni del mercato e svalutare la propria valuta.

Le strategie di George Soros

Soros ha basato gran parte delle sue operazioni di investimento sulla teoria della riflessività dei mercati. Secondo questa teoria gli investitori non prendono una decisione in modo oggettivo basandosi sulla realtà, ma basandosi sulla loro percezione della realtà, che è soggettiva. Per Soros esistono infatti due realtà: una soggettiva e una oggettiva. I mercati finanziari rientrano nell’ insieme della soggettività, infatti gli investitori attraverso le loro operazioni possono influenzare il prezzo delle attività che a sua volta si riflette sulla percezione degli investitori che non hanno ancora agito. Le conseguenze delle azioni di alcuni investitori influiscono sulle opinioni di chi deve ancora agire.

Secondo Soros, i mercati non riflettono con esattezza ciò che avviene nella realtà e anzi, molto spesso si discostano dalla realtà. Questo accade perché gli investitori tendono a sopravvalutare le informazioni positive e sottovalutare quelle negative, creando così una tendenza verso l’eccesso di fiducia o di paura. Il compito di un investitore secondo Soros è di capire queste distorsioni di percezioni che si riflettono nei prezzi e sfruttarle a proprio vantaggio per ottenere un guadagno.

Qual è la frase più celebre di Soros?

“Non importa affatto se hai ragione o no. Ciò che importa è quanti soldi guadagni quando hai ragione e quanti soldi perdi quando hai torto”.

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