Macro Europa: stime flash PMI non convincono appieno i mercati. Borse giù
I dati preliminari indicano una crescita notevole dal lato dei servizi che ha sostenuto il valore degli indici compositi. Male per quanto riguarda il settore manifatturiero. Vendite in Borsa su rinnovati timori crisi bancaria.
I risultati
Questa mattina S&P Global ha rilasciato le consuete stime preliminari sugli indici PMI in Europa che rappresentano l’85% delle risposte del sondaggio e sono un indicatore molto importante per gli operatori che lo utilizzano come guida per anticipare il futuro andamento dell’economia.
Nel complesso l’indice composito dell’Eurozona ha mostrato una crescita sostanziale toccando i massimi da 10 mesi e passando dal precedente valore di febbraio a 52 fino a 54,1. Il miglioramento del dato è dovuto in gran parte dal settore terziario con l’attività economica che è aumentata per il terzo mese consecutivo portando il valore dal 52,7 del mese di febbraio al 55,6 di marzo, l’espansione maggiore dal maggio 2022.
Nello specifico la spinta nel settore dei servizi è stata data dal comparto finanziario, dall’immobiliare e dai servizi al consumatore quali il turismo.
Al contrario la produzione manifatturiera continua a stagnare per il secondo mese consecutivo con un valore sceso a 49,9 dal 50,1 di febbraio. Tuttavia, anche in questo comparto si scorgono note positive date dal miglioramento delle catene di fornitura e dalla crescita dei prezzi che però rimane elevata rispetto agli standard storici.
L’inflazione continua, infatti, a rimanere alta soprattutto nel settore manifatturiero, anche se ha avuto l’incremento minore dal gennaio 2021, mentre nel settore dei servizi questa è ai minimi in 13 mesi sebbene la crescita dei salari resti sostenuta.
L’ottimismo sul futuro dell’economia è però migliorato notevolmente rispetto ai valori della fine del 2022 grazie, tra gli altri, alla diminuzione dei rischi di recessione, al calo delle pressioni inflazionistiche e alla riduzione delle preoccupazioni sui prezzi energetici.
Tuttavia, a marzo si registra un lieve calo dell’ottimismo rispetto al mese precedente a causa dei recenti sconvolgimenti nel settore bancario e del potenziale impatto sull’economia reale dei crescenti tassi di interesse.
Mercati: Borse ed EUR/USD giù
Le Piazze finanziarie del Vecchio Continente aprono in calo ed estendono i ribassi nel corso della mattinata sulla scia dei rinnovati timori legati al settore bancario. I più penalizzati sono l’Italy 40, lo Spain 35 e il Germany 40.
Scende molto anche l’EUR/USD con il flight-to-safety verso la sicurezza offerta dal biglietto verde e dalle obbligazioni Usa. Il cambio è a 1,0735 e perde circa 100 pips a partire dall’apertura delle Borse.
Le previsioni
Tralasciando le incognite relative al settore bancario che stanno creando nuove preoccupazioni tra gli operatori di mercato, la situazione macroeconomica nel Vecchio Continente sembra essersi stabilizzata. Il settore dei servizi resta vigoroso mentre quello manifatturiero è debole ma stabile ad un livello non troppo preoccupante, considerando le innumerevoli esternalità negative.
Tuttavia, l’inflazione resta ancora elevata, soprattutto sul piano dell’indice core, con la BCE che continuerà ad aumentare il costo del denaro per riportarla vicina al target del 2%.
Gli operatori sono fiduciosi di un miglioramento della situazione economica nei prossimi mesi anche se gli sconvolgimenti sui mercati dati dalla recente crisi bancaria e i timori di un allargamento della stessa ad altri istituti finanziari di importanza sistemica stanno diminuendone l’ottimismo.
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