Macro Usa: Beige Book e verbali BCE, quali prospettive?

Ieri, alle 20 in Italia, la Federal Reserve ha diffuso il cosiddetto “Beige Book” una raccolta di sondaggi e interviste condotte nei 12 distretti di competenza e terminati il 10 aprile. Il compendio della banca centrale americana non ha mostrato particolari cambiamenti, indicando quindi un continuo calo dei prezzi sebbene l’indice core resti ancora elevato (nell’ultima lettura di marzo era al 5,6% su base annuale).

Il report ha sottolineato che l’istituto monetario statunitense è vicino alla fine della sua politica monetaria restrittiva che ha portato i tassi di interesse fino al 4,75%-5%. Gli operatori stimano però un ulteriore, ultimo, aumento del costo del denaro di 25 punti base nella prossima riunione programmata per il 3 maggio che porterebbe il range finale tra il 5% e il 5,25%.

In conclusione, la pressione sui prezzi si sta allentando e i prestiti sono calati ma nulla suggerisce una repentina contrazione dell’attività economica considerando anche che il tasso di disoccupazione è ancora molto basso al 3,5%.

I dati macro Usa di oggi

Nel primo pomeriggio sono stati pubblicati alcuni dati sul mondo del lavoro negli Stati Uniti. In particolare, le richieste continuative di sussidi di disoccupazione per la settimana terminata il 15 aprile sono aumentate a 1,865 milioni, più delle attese ferme a 1,820 milioni, mentre il dato precedente è stato rivisto al rialzo a 1,804 milioni.

Le richieste iniziali di disoccupazione - che indicano quanti hanno compilato per la prima volta il documento necessario per ricevere i sussidi - sono salite a 245mila unità contro le 240mila previste. Gli ultimi valori mandano dunque un segnale negativo indicando che l’economia americana comincia a mostrare i primi segni di affaticamento a causa della morsa dei tassi di interesse.

Anche l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia ha mostrato una contrazione a -31,3 contro delle attese ferme a -19,2 e rispetto al dato precedente di -23,2.

Verbali BCE

Oggi a metà seduta sono invece stati diffusi i verbali della Banca Centrale Europea relativi all’ultima riunione occorsa il 15 e il 16 marzo.

Durante il meeting i membri del Consiglio Direttivo hanno sottolineato che l’inflazione è attesa in calo verso il target di medio-lungo periodo del 2% per il 2025 mentre la crescita dei salari dovrebbe moderarsi e quella relativa all’attività economica dovrebbe salire.

Nonostante le prospettive ottimistiche, i verbali mostrano che alcuni membri non sono convinti delle prospettive dell’istituto monetario che sembrerebbero troppo positive.

In quella riunione la BCE ha alzato tutti e tre i suoi tassi di interesse (sui depositi, sui prestiti marginali e sulle operazioni di rifinanziamento) di 50 punti base sebbene i mercati fossero sconvolti dalla crisi del colosso bancario Credit Suisse.

Mercati: Borse giù dopo proiezioni economiche, EUR/USD su

Oggi le piazze finanziarie europee sono in rosso seguite da Wall Street che apre in negativo sui timori di una contrazione dell’attività economica e sulla scia di alcune trimestrali giudicate deludenti.

Sul mercato dei cambi l’EUR/USD sale leggermente e si attesta a 1,0980.

Quali previsioni?

Come già anticipato, il mercato sconta ormai la prossima fine degli aumenti del costo del denaro da parte della Fed che dovrebbe effettuare il suo ultimo rialzo nella prossima riunione di maggio. Al contrario le attese per la BCE sono molto diverse e meno certe.

Gli operatori si attendono altri aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea a causa delle pressioni inflazionistiche ancora persistenti nel Vecchio Continente.

Le nostre aspettative si allineano a quelle del mercato (continui rialzi) con l’istituto monetario di Francoforte che potrebbe portare il tasso sui depositi fino al 3,75% per la riunione di luglio per poi fare una pausa e valutare in base ai dati macroeconomici.

Tuttavia, l’intensità degli stessi resta ancora un’incognita anche se crediamo che la banca centrale opterà per un aumento da 50 punti base.

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