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Spread in calo: perché la crisi di governo non fa paura agli investitori?

Oggi il premier Conte è al Senato per la fiducia, ma il risultato non è così scontato. Gli investitori guardano però all’Europa: l’indice ZEW migliore del previsto aiuta i rialzi, Ftse Mib +0,48%

Giuseppe Conte Fonte: Bloomberg

Spread stabile nel giorno in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parla al Senato nel tentativo di guadagnarne la fiducia. Conte punta almeno a 161 voti, la maggioranza assoluta al Senato, ma per salvare il governo ne basterebbero anche meno purché a rinnovare la fiducia al governo giallorosso sia la maggioranza dei presenti alla seduta di oggi.

Spread in calo: ma la vittoria è così scontata?

Il discorso del capo del governo, che è arrivato a Palazzo Madama stamattina alle 9:30, non è stato troppo dissimile da quello con cui, ieri, ha conquistato 321 voti alla Camera– la maggioranza assoluta, contro 259 contrari e 27 astenuti, tra cui ovviamente il gruppo di Italia Viva.

È stato proprio Matteo Renzi, leader di Iv, a scatenare la crisi di governo, per mano di due ministre del suo partito Elena Bonetti (alla Famiglia) e Teresa Bellanova (alle Politiche agricole e alimentari) che, insieme al sottosegretario agli esteri Ivan Scalfarotto, con le proprie dimissioni hanno fatto mancare al governo Conte il sostegno della maggioranza.

Sono dunque le ore della parlamentarizzazione della crisi, ovvero di rendere istituzionale il venir meno della maggioranza parlamentare su cui finora il governo si è retto. E se l’esito del voto di ieri era abbastanza scontato, lo stesso non si può dire di quello di oggi al Senato, che sarà noto solo stasera alle 20:30, dopo il dibattito parlamentare e la replica del premier, alle 17:30.

Al momento, il premier potrebbe contare su 155, forse 156 voti favorevoli, tra cui quelli di alcuni ex cinquestelle, di Pier Ferdinando Casini e Mario Monti, insieme a quello della senatrice a vita Liliana Segre. Il centrodestra, nel frattempo, si compatta per arrivare al suo obiettivo finale – le dimissioni di Conte.

Per la maggioranza assoluta (161 voti), tutto dipende dall’astensione o meno proprio di Italia Viva, la cui intenzione dovrebbe essere quella di procedere in tal senso se non fosse per alcuni senatori orientati verso il voto contrario.

Questione di una manciata di voti? Non proprio: una maggioranza relativa sarebbe indice di un governo estremamente fragile.

La vittoria, se si può parlare di vittoria in entrambi i casi, non è dunque affatto scontata. E allora perché lo spread non sembra curarsene, tutt’altro, a quasi metà seduta scende a 112 punti?

La situazione fuori dal Parlamento: i dati sull’economia

Gli investitori monitorano attentamente gli sviluppi della crisi di governo, ma al momento prevale l’ottimismo. Merito di alcuni dati macro, ma anche di timidi aggiornamenti positivi sulla ripresa economica post-covid.

In mattinata l’Istat ha pubblicato il saldo della bilancia commerciale italiana di novembre, che segna un attivo di 6,766 miliardi di euro, rispetto all'avanzo di 5,198 miliardi nello stesso mese del 2019. l'export ha registrato un rialzo dell'1,1% su anno, l'import una flessione del 3,2%.

Il saldo relativo ai soli Paesi Ue ha visto nel mese in osservazione un avanzo di 88 milioni di euro dal deficit di 234 milioni nello stesso mese del 2019. L'export è salito dello 0,3% a livello tendenziale, l'import e' calato dell'1,3%.

A Milano il Ftse Mib guarda poco alla crisi interna e si allinea al resto degli azionari europei, tutti al di sopra della parità. Al momento l’indice Mibavanza dello 0,48%, a 22.607 punti, trainato al rialzo dalle quotazioni Stellantis che, al secondo giorno di debutto (il primo, oggi, sulla Borsa di New York) avanzano del 4,98% a 14,19 euro per azione.

Infine, al alzare in sentiment di mercato in Europa contribuisce soprattutto la rilevazione di gennaio dell’indice ZEW tedesco sulle condizioni economiche future. L’indice è salito a 61,8 punti dai 55 di dicembre. Il dato, elaborato dall'Istituto di ricerca tedesco ZEW Institute, è superiore alle attese degli analisti che stimavano un rialzo più contenuto, ovvero fino a 60 punti.

Stabili, invece, le aspettative sulle condizioni attuali, a -66,4 punti da -66,5.

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