Trimestrale Meta, i risultati deludono, vendite sul gruppo

Ieri sera, Meta Platforms ha pubblicato la sua attesissima trimestrale che, come previsto dal consensus, ha mostrato concreti segnali di debolezza a partire dal crollo dei ricavi maggiore del previsto.

Il fondatore e amministratore delegato Mark Zuckerberg si è mostrato particolarmente preoccupato riguardo all’andamento dello scenario macroeconomico che pone innumerevoli difficoltà al mercato pubblicitario online che prevede in netto deterioramento rispetto al passato trimestre.

Infatti, il prezzo medio per annuncio pubblicitario è sceso del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Le preoccupazioni non sono infondate e seguono quelle di altri colossi social come Snap e Twitter che hanno presentato risultati finanziari assai deludenti.

Non stupisce dunque se il titolo Meta sia in calo del 53% da gennaio, mostrando la sua peggiore performance dalla quotazione e toccando un minimo di $159, raggiunto l’ultima volta nell’aprile 2020.

Inoltre, come molte altre società del settore tecnologico, anche Meta ha accusato gli effetti di un dollaro in rafforzamento, in particolare contro l’euro (ai massimi da 20 anni). Infatti, la società di Menlo Park ha affermato che senza gli effetti valutari i suoi ricavi sarebbero risultati in crescita del 3% anno su anno.

Non ultimo Meta sta ancora metabolizzando gli effetti dei cambiamenti nella privacy di Apple che aumenta i controlli sulla raccolta dei dati degli utenti per la creazione di annunci pubblicitari specifici.

Tuttavia, Meta, che controlla anche Instagram e Whatsapp con circa 3,65 miliardi di utenti attivi mensilmente, sta subendo anche l’accresciuta competizione di rivali cinesi come TikTok che sta invece spopolando tra i più giovani erodendo la quota di utilizzatori della piattaforma americana.

In particolare, la società sta spingendo i suoi utenti verso i cosiddetti Reel (la risposta ai mini-video cinesi) che - al momento - generano ben $1 miliardo di ricavi annuali ma che, a detta della società, dovranno servire come volano per rifocalizzare l’intera app verso i video.

Nel premarket il titolo Meta Platforms evidenzia un ribasso vicino ai 5 punti percentuali a 161,30 dollari.

I risultati

I ricavi di Meta hanno dunque toccato i $28,82 miliardi, in calo dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2021, mancando le previsioni del consensus che stimava un valore intorno ai $28,92 miliardi.

Anche l’utile netto è sceso attestandosi a $6,69 miliardi (aspettative ferme a $7 miliardi) in deciso ribasso rispetto ai $10,39 miliardi dell’anno scorso. Al contrario i costi sono saliti del 22% così come il personale che è aumentato del 32% nonostante l’annuncio di una riduzione delle assunzioni.

La società si attende ricavi per il terzo trimestre 2022 in una forchetta compresa tra i $26 miliardi e i $28,5 miliardi in calo rispetto alle previsioni del consensus ferme a $30,4 miliardi.

Non ultimo, gli EPS sono risultati in calo a $2,46 contro delle attese di $2,59 per azione mentre gli utenti attivi giornalmente (DAUs) sono saliti a 1,97 miliardi contro gli 1,96 miliardi previsti. In leggero calo, invece, quelli mensili (MAUs) a 2,93 miliardi contro 2,94 miliardi così come i ricavi medi per utente (ARPU) in ribasso a $9,82 contro i $9,83.

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