Winners and Losers di marzo 2023
I migliori asset e quelli più deludenti del mese appena trascorso.
Winners
Indici - Nasdaq
Nel campo degli indici azionari, il Nasdaq ha sbaragliato la concorrenza con una crescita nel mese di marzo dell’8,4%. Il paniere dei tecnologici di Wall Street ha beneficiato dalla diversificazione degli investitori durante la crisi bancaria ma anche dalle aspettative macroeconomiche positive legate alla Fed.
Infatti, nella scorsa riunione del 22 marzo la banca centrale americana ha indicato che potrebbe essere vicina al picco dei tassi di interesse fissato al 5,1%.
I giganti del tech hanno quindi accelerato la corsa iniziata a partire dal 2023 sebbene il settore rimanga sotto stress a causa delle pressioni degli investitori riguardo alla profittabilità delle aziende, fattore che sta causando molti tagli al personale in tutto il comparto.
Azioni - Nvidia
Il colosso statunitense delle schede grafiche ha archiviato una performance record nel mese di marzo salendo di ben il 21,5%. Il motivo è il megatrend dell’intelligenza artificiale che lo vede protagonista assoluto nello sviluppo hardware ma anche l’ultima trimestrale che ha contribuito al mantenimento dell’outlook positivo sul titolo.
Valute - CHF
Sul mercato Forex, la performance migliore è quella del CHF che ha segnato un rialzo del 3,6%. Anche qui a guidare l’apprezzamento della divisa elvetica sono stati gli effetti della crisi bancaria che hanno spinto a rifugiarsi sulla valuta svizzera, bene rifugio per eccellenza durante gli stress di mercato.
Nonostante ciò, bisogna riconoscere che l’EUR rimane appena dietro al CHF con una salita del 3,2% grazie alle aspettative degli operatori su ulteriori aumenti del costo del denaro da parte della BCE.
Criptovalute - Bitcoin
Nel comparto degli asset digitali il Bitcoin ha segnato una crescita monstre del 23% nello scorso mese grazie alla ricerca di diversificazione da parte degli investitori. La regina delle criptovalute continua quindi ad attrarre l’attenzione degli operatori di mercato rompendo al rialzo la soglia psicologica dei $28.000, massimo dal giugno 2022.
Materie prime - Argento
Questo mese l’argento ha battuto tutti i suoi rivali nel mondo delle commodities segnando una performance del 14,4% che lo ha portato fino alla soglia dei $24. Infatti, la sicurezza fornita dalle materie prime ha attirato l’attenzione degli investitori durante il flight-to-quality della metà di marzo dovuto al panico relativo alla crisi bancaria.
L’argento ha quindi sovraperformato persino l’oro che il 20 marzo scorso aveva brevemente superato la soglia dei $2000 l’oncia fermandosi però ad un +7,8% nel mese.
Losers
Indici - Russell 2000
Sul lato dei panieri azionari, l’indice Usa Russell 2000, che comprende società a bassa e media capitalizzazione, ha sofferto un calo del -6,8% nel mese di marzo.
Inutile ricordare che l’indice ha patito gli effetti dei tumulti sui mercati di metà mese che hanno necessariamente lasciato strascichi alla completa ripresa delle quotazioni. Tuttavia, verso fine mese, anche una maggiore propensione al rischio da parte degli operatori, sulle attese di uno stop alla politica monetaria restrittiva della Fed, ha influito negativamente sulle performance totali con il sentiment degli investitori che si è spostato verso i titoli tecnologici.
Azioni - Credit Suisse
Il titolo perdente del mese di marzo non poteva che essere Credit Suisse. Le azioni hanno perso oltre il 70% in 30 giorni a causa del dilagare della crisi bancaria che ha richiesto il suo salvataggio da parte della rivale UBS. Al momento le quotazioni hanno livelli da penny stock a CHF 0,80.
Valute - USD
Il dollaro statunitense ha perso il 2,6% nel mese appena conclusosi sulla scia della fine dell’avversione al rischio da parte degli investitori. Infatti, a parte la parentesi banche che ha visto una breve ma effimera ripresa del biglietto verde, il trend sottostante è in continuo ribasso.
Le ragioni sono molteplici ma la principale resta la politica monetaria della Federal Reserve che si avvicina sempre di più al picco dei tassi, eventualità questa che porterà lo USD a perdere la maggior parte dei guadagni realizzati nel 2022.
Criptovalute - Uniswap
Il token che fa riferimento all’omonima piattaforma di scambio decentralizzata (DeFi) ha subito un pesante tracollo (-13,6%) nel mese di marzo con gli operatori che hanno privilegiato il ben più conosciuto Uniswap.
Ad implementare il ribasso è stato anche il generale pessimismo nei confronti dei token meno conosciuti sull’esperienza dei crack di FTX e sulle recenti investigazioni su Binance.
Materie prime - Gas Naturale
Tra le commodities, il Gas Naturale è il perdente del mese con un ribasso del -24,6%. Ad affossare le quotazioni del gas sono state le temperature miti un po' in tutta Europa e gli alti livelli degli stoccaggi che hanno indotto un brusco calo della domanda aggregata.
Nonostante le tensioni sul piano geopolitico persistano, il Vecchio Continente è riuscito efficacemente a diversificare i propri approvvigionamenti di Gas via nave, da paesi come Qatar e Stati Uniti, e via gasdotto da quelli del Nord Africa (Algeria in primis).
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