10 indicatori tecnici che ogni trader dovrebbe conoscere
Utilizzare gli indicatori tecnici è la norma per ogni trader che predilige l’analisi tecnica. Con un accurata gestione dei rischi questi possono aiutare ad identificare i trend di prezzo.
Cosa sono gli indicatori tecnici
Indipendentemente dagli asset su cui hai intenzione di operare, conoscere gli indicatori tecnici appropriati può garantirti un vantaggio rispetto a chi non ne fa uso. Questi fanno parte dell’analisi tecnica e sono basati su calcoli matematici che permettono di aiutare i trader a riconoscere, cogliere e anticipare i futuri movimenti di prezzo.
Esistono vari tipi di indicatori ma i principali si differenziano in due sole categorie: quelli anticipatori, che tentano di predire il futuro andamento dei prezzi di un asset, e quelli di ritardo che sono basati sui dati passati e indicano la forza o debolezza di un trend.
I migliori indicatori di trading
Media mobile
Media mobile esponenziale
Oscillatore stocastico
Moving Average Convergence Divergence (MACD)
Bande di Bollinger
Indice di forza relativa (RSI)
Ritracciamenti di Fibonacci
Ichimoku
Deviazione Standard
Average Directional Index
Cosa devi sapere prima di utilizzare gli indicatori tecnici
La prima regola da considerare è che non bisogna mai basarsi sui risultati forniti da un singolo indicatore o al contrario utilizzarne troppi insieme. Meglio focalizzarsi solo su alcuni di quelli che pensiamo si adattino meglio alle nostre esigenze operative.
Infatti, può capitare di avere segnali discordanti da differenti indicatori e, in questo caso, bisogna utilizzare diverse segnalazioni o differenti spazi temporali fino a che non si ha una conferma del movimento atteso.
In conclusione, gli indicatori dovrebbero fornire un supporto tecnico alla prospettiva primaria del trader con l’obiettivo principale di confermare o meno le sue idee operative.
Media mobile
La media mobile - o media mobile semplice - è un indicatore utilizzato per identificare la direzione del trend evitando le interferenze degli attuali livelli di prezzo. Il calcolo della media mobile avviene sommando i prezzi di chiusura in uno specifico periodo di tempo (per esempio le ultime 20 sedute nel grafico giornaliero) e dividendolo per la finestra di tempo considerata (in questo caso 20). Come risultato si avrà quindi una linea di trend basata sullo storico dei prezzi.
Minore è l’orizzonte temporale del calcolo, più sensibile sarà la media mobile (la linea sarà più vicina a quella dei prezzi). Al contrario maggiore l’orizzonte temporale minore sarà la sensibilità della media mobile rispetto all’andamento dei prezzi.
Possono anche essere utilizzate più medie mobili allo stesso tempo così da permettere di cogliere segnali anticipatori di un possibile movimento di mercato. Come regola di base, quando la media mobile “minore” (per esempio quella a 20 periodi) incrocia al rialzo una media mobile più lenta (ad esempio una a 100 periodi) il segnale sarà rialzista mentre se avviene il contrario (la media mobile minore incrocia dall’alto verso il basso quella “lenta”) si avrà un segnale ribassista.
Media mobile esponenziale
La media mobile esponenziale è simile in tutto e per tutto alla media mobile semplice se non per il fatto che questo indicatore dà più peso ai prezzi “recenti” mentre quella semplice dà la stessa ponderazione a tutte le serie dei prezzi.
Questo significa che la media mobile esponenziale è molto più reattiva alle notizie che influenzano i mercati. Le più utilizzate sono quelle a 12 e 26 periodi per il breve termine e a 50 e 200 periodi per il lungo termine.
Oscillatore stocastico
Questo indicatore raffronta una specifica chiusura di prezzo con una serie di prezzi in un particolare periodo di tempo mostrando la forza e il momentum di un trend. L’oscillatore stocastico è compreso tra 0 e 100 con una lettura sopra 80 che indica una situazione di ipercomprato mentre una sotto 20 che mostra una condizione di ipervenduto. Tuttavia, non significa che una condizione di ipercomprato indichi necessariamente un’imminente ribasso e viceversa.
Moving Average Convergence Divergence
Il Moving Average Convergence Divergence o MACD è un indicatore simile alle medie mobili. Si compone di una “signal line” e di una media mobile che possono anticipare tempestivi segnali di acquisto o vendita. Tuttavia, a differenza delle medie mobili tradizionali, l’indicatore indica anche la “forza” di un trend grazie agli istogrammi. Questi mostrano l’intensità del momentum e possono confermare o meno la direzione indicata dalle linee in base all’ampliarsi dell’altezza e dell’area di dette figure.
Bande di Bollinger
Le Bande di Bollinger sono tra i più utilizzati indicatori in quanto mostrano la volatilità di un asset. Queste permettono di identificare visivamente un aumento o una diminuzione della volatilità che è data dall’ampliamento o restringimento delle bande. Inoltre, quando la linea di prezzo supera al rialzo la banda superiore si genera un segnale di ipercomprato mentre quando i prezzi scendono al di sotto della banda inferiore si delinea una situazione di ipervenduto.
Indice di forza relativa (RSI)
L’RSI o Relative Strenght Index è un’oscillatore stocastico che utilizza valori compresi tra 0 e 100. Generalmente una lettura al di sotto di 30 indica una condizione di ipervenduto mentre sopra 70 indica ipercomprato. Le condizioni di ipercomprato ed ipervenduto mostrano quindi rispettivamente che il trend potrebbe avere il fiato corto ed essere prossimo ad una correzione nella direzione opposta o che invece è prossimo ad una risalita dopo un forte ribasso.
Ritracciamenti di Fibonacci
Questo indicatore viene utilizzato per segnalare agli operatori un possibile livello di supporto o resistenza dopo un forte trend rialzista o ribassista. Il livello dei ritracciamenti viene dato dalla sequenza di Fibonacci il cui rapporto tra i numeri genera dei livelli di particolare importanza. I più utilizzati dai trader sono quelli del 38,2% e del 61,8% che possono delineare significative soglie di prezzo da tenere in considerazione.
Ichimoku
Questo indicatore permette di identificare livelli chiave di supporto e resistenza e generare così utili segnali di azione per il trader. Ichimoku è più complicato rispetto agli altri indicatori dell’analisi tecnica perché utilizza più indicazioni per confermare o meno la direzione di un trend.
Tuttavia, il vantaggio di Ichimoku è che permette di identificare in un singolo grafico più segni derivanti dal grafico ed è quindi perfetto per i trader che vogliono utilizzare molte informazioni in uno stesso momento.
Il suo funzionamento è basato sulle medie mobili anche se queste vengono calcolate con un valore identificato al 50% tra i massimi e minimi delle candele di riferimento rispetto al classico valore di chiusura utilizzato nelle medie mobili tradizionali.
Le linee da tenere in considerazione quando si utilizza questo indicatore sono:
Tenkan-sen che è principalmente una linea di segnale ed indica il trend generale del mercato.
Kijun-sen: questa linea conferma l’attuale trend del mercato rispetto alla linea di prezzo.
Senkou Span A/B: queste due linee delimitano la cosiddetta “nuvola” che diventano linee di supporto o resistenza in base alla posizione della linea dei prezzi. Inoltre, le nuvole o kumo indicano anche la volatilità che incrementa con l’ampiezza della figura e viceversa. Infine, quando la Senkou Span A si trova sopra la Senkou Span B di solito si genera un segnale rialzista mentre se avviene il contrario il segnale sarà ribassista così come il segnale dato dall’angolo di inclinazione della Kumo che può indicare la futura traiettoria di prezzo.
Chikou Span: questa linea è un sostegno agli indicatori di supporto e resistenza. Quando quest’ultima interseca al ribasso con la linea dei prezzi si genera un segnale di vendita mentre se incrocia al rialzo si crea un segnale di acquisto.
Deviazione Standard
Questo indicatore deriva direttamente dalla statistica e viene utilizzato non per predire la futura direzione del prezzo di un asset ma per calcolare la volatilità (e quindi il rischio) di uno strumento finanziario. Infatti, conoscere la volatilità dell’asset su cui un trader sta operando può garantire un vantaggio in quanto permette di comprendere il comportamento di quell’asset in determinate condizioni di mercato.
Se un titolo ha una volatilità molto alta significa che in una condizione di mercato ricca di movimenti (al rialzo o al ribasso) il titolo si oscillerà con variazioni molto maggiori rispetto a quelle di riferimento.
Average Directional Index
L’ADX mostra al trader la forza o il momentum di un trend attualmente in atto. Tuttavia, lo svantaggio principale è che non delinea una direzione del trend e quindi non può essere utilizzato per prevedere i futuri movimenti di prezzo.
La scala di valori compresa dall’Average Directional Index è compresa tra 0 e 100. Un valore al di sotto di 20 indica un trend debole mentre superata la soglia di 40 significa che questo si sta rafforzando. Tuttavia, i valori di lettura possono generare confusione e falsi segnali in quanto il breve superamento di 40 non indica necessariamente una sostenuta continuazione del trend in atto.
Viceversa, se l’ADX si attesta sotto i 20 non necessariamente significa un’intrinseca debolezza del trend che potrebbe presto invertire e riprendere vigore.
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