Azioni auto di lusso: le quattro migliori opportunità di trading

Nel mondo delle vetture di lusso molte società tra cui Bentley e Rolls Royce fanno ormai parte di gruppi industriali molto più strutturati, rispettivamente Volkswagen e BMW, e il loro valore non riesce ad essere espresso pienamente tramite i mercati dei capitali. Altri marchi, ad esempio McLaren, hanno deciso di rimanere delle aziende private evitando i saliscendi della Borsa.

Ad aprire la strada verso una maggiore apertura alla Borsa è stata, lo scorso settembre, Porsche che si è quotata a Francoforte. L’esempio di Porsche potrebbe quindi essere emulato anche da altri marchi del Gruppo Volkswagen, Lamborghini e Bugatti in primis, che potrebbero presto seguire la stessa strada.

Ecco quindi, secondo le nostre previsioni, una selezione dei titoli che possono offrire il maggior potenziale al rialzo.

BMW

La Bayerische Motoren Werke, più comunemente nota come BMW, è uno dei principali produttori di auto di lusso al mondo. Nella sua lunga storia il gruppo con sede a Monaco di Baviera ha saputo diversificare la propria produzione divenendo uno dei principali attori del settore automobilistico di alta gamma.

La società è infatti proprietaria anche del marchio Rolls Royce, salvato nel 1998 e riportato agli antichi fasti come uno dei brand più esclusivi dell’intero settore automobilistico.

La casa della doppia elica offre una vastissima gamma di vetture, tra cui l’onnipresente serie 5 che continua a registrare elevati numeri di vendita grazie alle sue numerose versioni.

BMW si è però vista costretta, insieme al suo stretto concorrente Volkswagen, ad intraprendere la strada dell’elettrificazione così come è stato imposto dal regolatore. La sua gamma elettrica, contraddistinta dalla lettera i, continua ad allargarsi ad un numero di vetture sempre più ampie che comprende il Suv iX e la berlina di lusso i7.

Nonostante ciò, l’ultima trimestrale ha deluso leggermente le aspettative del consensus che si attendeva un aumento maggiore dei ricavi nel periodo considerato. Detto questo i risultati per l’intero 2022 sono schizzati di quasi il 50% grazie all’acquisizione della sua joint venture cinese Brilliance Auto Group, fondata nel 2003.

Il governo cinese ha infatti acconsentito alla casa bavarese di incrementare la sua partecipazione dal 50% al 75% sborsando ben €3,7 miliardi.

Il costruttore tedesco, così come i suoi concorrenti, vuole infatti avere una presenza importante nel più grande mercato automobilistico del mondo, la Cina, sbocco importante per la sua gamma di veicoli elettrici.

Nell’ultimo trimestre del 2022 le consegne sono aumentate solo del 10% a causa degli effetti positivi sulle catene di fornitura che sono state parzialmente controbilanciate dai lockdown cinesi. Ciò nonostante, i ricavi sono saliti del +28% anno su anno a €142,6 miliardi. La società ha inoltre alzato i prezzi delle vetture per tentare di controbilanciare gli effetti negativi dati dall’inflazione che continua a rimanere elevata.

L’EBIT si è attestato a €10,6 miliardi nel 2022 con un margine dell’8,6% e con un flusso di cassa pari a €11,1 miliardi.

BMW ha anche proposto lo stacco di un dividendo di €8,50 per azione in forte aumento rispetto ai €5,80 di un anno prima.

In Borsa il titolo è in salita con una performance da inizio 2023 del +15% con un forte trend rialzista che potrebbe continuare anche nei prossimi mesi grazie alla forte domanda aggregata.

Mercedes Benz

Il marchio di lusso per antonomasia sta cercando di fronteggiare la sempre più agguerrita concorrenza da parte dei costruttori cinesi che erodono le vendite del colosso di Stoccarda. Nonostante ciò, il gruppo Mercedes-Benz ha il vantaggio di poter capitalizzare il suo marchio ricco di storia e di diversificare attraverso un’ampissima gamma di modelli.

Infatti, Mercedes produce non solo vetture ma anche van e camion di successo (Classe V e Actros) che aiutano ad espandere il marchio in mercati meno affollati dai suoi concorrenti.

Il produttore tedesco si è lanciato con vigore anche nel nuovo mondo dell’elettrico con la sua gamma di modelli EQ che permetteranno di espandere le vendite in questo segmento in espansione e allo stesso tempo ridurre le emissioni della flotta della casa, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione imposti dal regolatore.

Tuttavia, la casa ha avvertito di una domanda debole in Europa che l’ha costretta a rivedere al ribasso le sue stime sulle vendite per il comparto automobilistico.

Detto ciò, i margini elevati dovuti alla vendita di vetture di lusso le consentono di mantenere i profitti a livelli ottimi nonostante la crescita delle pressioni inflazionistiche.

Il gruppo ha anche avvertito di un complessivo taglio dei costi pari al 20% che andrà ad influire principalmente sul capitale fisso e sulla ricerca e lo sviluppo. Inoltre, Mercedes sta lentamente cambiando la sua rete di vendita in Europa con una strategia che prevede il raggiungimento del cliente in modo diretto in linea con le evoluzioni del settore.

Nel quarto trimestre 2022, i ricavi hanno superato le attese del consensus a €5,4 miliardi mentre il margine del settore auto è salito al 14,6%. Le entrate del gruppo sono invece aumentate del 22% anno su anno a €20,5 miliardi.

L’azienda ha anche sottolineato la volontà di proporre un dividendo in aumento a €5,20 per azione oltre ad un piano di riacquisto azionario di €4 miliardi entro il 2025.

Le quotazioni sono in salita del +17% da inizio gennaio sulla scia dei suoi più stretti competitor e gli ottimi risultati fanno credere che il titolo possa continuare a mostrare un trend positivo.

Ferrari

La casa di Maranello ha chiuso un 2022 da record con la domanda di vetture sportive di lusso che non conosce crisi. Le prospettive di Ferrari per il 2023 rimangono quindi molto ottimistiche soprattutto grazie al lancio del nuovo Suv, denominato Purosangue, che guarda al passato grazie ad un’architettura motoristica cara ai tradizionalisti ma con un occhio di riguardo per cogliere le nuove tendenze dei clienti.

Ferrari vuole infatti espandersi, come i suoi più stretti concorrenti, verso una gamma di vetture più sfruttabili nella vita di tutti i giorni e non solo in determinati ambienti come i circuiti.

I risultati dell’intero 2022 parlano chiaro riguardo al successo del marchio a livello mondiale e della capacità di continuare a sorprendere le aspettative del consensus. L’anno scorso i ricavi sono stati pari a €5,095 miliardi con un EBITDA a €1,773 miliardi e un margine del 34,8% con un utile netto a €939 milioni.

Le vetture vendute sono state 13.221 (+19% rispetto al 2021 quando erano 11.115) con le prospettive per il 2023 che sono in forte rialzo a causa delle prime consegne del nuovo Suv della casa.

La Casa di Maranello ha inoltre intenzione di espandersi nella più ampia categoria del lusso grazie ad una divisione denominata “Lifestyle” che comprenderà abbigliamento e accessori a marchio Ferrari. L’azienda mantiene un’enorme attrattiva grazie alla visibilità data nel mondo delle corse partecipando al Campionato Mondiale di F1 oltre ad altre competizioni minori.

Le azioni hanno mostrato una crescita del +21% a partire dal 2023 sulla scia dei dati finanziari sopra le attese. Le quotazioni hanno quindi cancellato le perdite incassate per gran parte dell’anno scorso tornando ai picchi del novembre 2021 a €242.

Porsche

Dopo la quotazione in Borsa da parte della controllante Volkswagen, l’iconica casa di Stoccarda ha avuto modo di esprimere appieno il suo valore nelle valutazioni che rimangono in un forte momentum rialzista.

Porsche rimane molto positiva sui risultati finanziari del 2023 con un margine che dovrebbe attestarsi tra il 17% e il 19% rispetto al 18% del 2022. I ricavi sono invece attesi a ben €42 miliardi.

Il mercato delle sportive di lusso continua quindi a mostrare una domanda molto forte mentre i margini elevati per vettura consentono alla casa di controbilanciare l’aumento dei costi dovuto alle pressioni inflazionistiche. Nel 2022, i profitti operativi erano stati pari a €6,8 miliardi.

La casa ha svelato che sta lavorando ad un nuovo Suv di lusso completamente elettrico che andrà ad affiancarsi ai già esistenti modelli Cayenne e Macan, equipaggiati con propulsori convenzionali. La spinta di Porsche nel mondo dell’elettrico si è rivelata una strategia azzeccata dopo il lancio della prima vettura di questo tipo, denominata Taycan, che nel 2021 ha battuto tutte le stime di vendita sorpassando anche l’iconico modello 911.

La società ha anche sviluppato una divisione di IT interna che mira a sviluppare soluzioni di guida autonoma accelerando il lancio dei prodotti da inserire nelle vetture e non facendo più affidamento sul segmento di Volkswagen.

Porsche ha anche proposto un dividendo di €911 milioni, €1 per azione, e €1,01 per ogni azione privilegiata.

Il titolo è in costante crescita a partire dalla quotazione dello scorso 30 settembre con le azioni che hanno stabilmente superato quota €100, toccando un picco lo scorso 2 febbraio a €118. Le prospettive restano quindi positive considerando la domanda di vetture che resta resiliente e i risultati finanziari della società.

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