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I 5 migliori titoli del settore auto nel 2023

Quali sono le azioni da privilegiare nel settore automobilistico? Ne abbiamo selezionate cinque che possono continuare ad accelerare le loro performance di Borsa.

Fonte: Bloomberg

Le azioni del settore automobilistico stanno ritornando nell’interesse degli investitori dopo anni di sofferenza. Infatti, prima la pandemia di Covid-19 e poi i conseguenti ritardi alle forniture hanno affossato i ricavi delle aziende del settore già sotto pressione per le sempre più stringenti normative sulle emissioni che impongono massicci investimenti per l’elettrificazione della gamma.

Tuttavia, nonostante il passato tumultuoso, ora il comparto automobilistico è diventato più attraente per gli operatori dei mercati finanziari. I ritardi sulle catene di approvvigionamento si sono quasi del tutto risolti mentre le carenze di semiconduttori non sono più una primaria fonte di preoccupazioni.

L’intero settore sta però vivendo una metamorfosi imposta dai regolatori che in Europa vogliono ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica emesse dalle autovetture. L’intenzione della Commissione Europea resta poco lungimirante e rischia di affossare il comparto europeo a favore di competitor stranieri che stanno già guadagnando terreno nel campo dell’elettrificazione.

Detto questo, il consolidamento del settore nell’ultimo decennio ha permesso di creare dei colossi societari in grado di gestire finanziariamente gli ingenti investimenti necessari per l’implementazione dell’elettrico nell’attuale gamma di vetture. Le aggregazioni societarie hanno quindi aumentato le sinergie riducendo i costi e migliorando la profittabilità.

Inoltre, anche la spinta verso modelli di vetture più costose ha permesso un aumento dei margini con conseguenti benefici per gli azionisti sottoforma di riacquisti azionari e dividendi.

In conclusione, abbiamo selezionato cinque titoli che potrebbero continuare a mostrare un trend rialzista anche nei prossimi mesi.

Porsche

La casa di Stoccarda si è quotata in Borsa a Francoforte lo scorso 29 settembre in modo da attrarre nuovi capitali per sostenere la massiccia elettrificazione della gamma. Porsche rimane una società estremamente profittevole e meno sensibile alle spinte inflazionistiche grazie alla capacità di aumentare i prezzi dei suoi veicoli per controbilanciare l’aumento dei costi.

Infatti, le auto sportive di lusso prodotte dalla casa fanno parte di una particolare categoria di beni (detti di Veblen) che all’aumentare del loro prezzo evidenziano un incremento della domanda.

La società ha quindi ampliato la gamma con una strategia mista che punta sia sulla tradizione di modelli iconici come 911 e Panamera sia sulle nuove tendenze dell’elettrico con i modelli Taycan che stanno seriamente preoccupando i rivali a causa delle vendite che continuano a rimanere elevate sebbene in calo rispetto al record del 2021.

L’elettrico è quindi diventato una fonte primaria di ricavi per la casa tedesca che si può permettere di aumentare il prezzo per bilanciare la crescita dei costi di produzione in aumento, in particolare per quanto riguarda le batterie.

Le prospettive per il 2023 sono quindi molto positive dopo i risultati dell’anno scorso che continuano ad essere in rialzo prevedendo una forte crescita anche nel 2023.

Negli ultimi due mesi le azioni sono salite del +18% fino a €112 anche se la tendenza positiva potrebbe presto spingerle fino ai massimi di inizio febbraio a €118,40.

Fonte: Grafici di IG

Stellantis

Il colosso automobilistico paneuropeo resta la principale società del settore attiva nel Vecchio Continente grazie alla sua presenza capillare dovuta anche ai suoi 18 marchi. La gamma è ben diversificata tra modelli premium e modelli più accessibili mentre la solidità finanziaria è in grado di permettere un forte sviluppo verso l’elettrificazione ormai sempre più preponderante e necessaria, almeno in Europa.

Il 2022 è stato un anno record per il gruppo con ricavi vicini a €180 miliardi ed un utile di €23,3 miliardi. Inoltre, la marginalità al 13% ha permesso di aumentare la profittabilità e aumentare i flussi di cassa che hanno toccato i €10,8 miliardi.

Il titolo rimane però apprezzato anche dagli investitori di lungo periodo grazie al consistente dividendo di €1,34 per azione ed uno yield dell’8%.

Nel complesso il gruppo rimane quindi ben posizionato per affrontare le future sfide del comparto garantendo strategiche sinergie di costo ormai indispensabili per rimanere competitivi.

Il titolo è in forte rialzo negli ultimi mesi con una performance del +25% fino ad oltre €16,60 fattore che supporta una prospettiva futura ancora rosea.

Tesla

Il pioniere delle auto elettriche rimane una delle aziende più privilegiate nel 2023 grazie alle consegne in continua crescita e all’abilità della società di raggiungere target molto ambiziosi. Tesla crede di essere in grado di produrre circa due milioni di vetture nell’anno in corso mentre ha iniziato un processo di verticalizzazione interna volta a produrre parte degli accumulatori e delle materie prime necessarie alla loro fabbricazione.

Le vendite nel 2022 hanno battuto le attese del 40% anno su anno anche grazie al taglio dei prezzi che ha dato una spinta alle consegne verso la fine dell’anno scorso. Questo ha però ridotto la profittabilità che nel quarto trimestre 2022 si è attestata al 25,9%.

Il 2023 si prospetta dunque molto positivo dal punto di vista industriale grazie alla diminuzione dei ritardi sulle catene di fornitura e alla domanda dei consumatori crescente e costante. Inoltre, la capacità di produzione delle Gigafactory si è dimostrata in grado di sopportare l’incremento delle consegne con quella di Berlino che nelle scorse settimane ha anticipato i target di circa un mese.

In Borsa il titolo Tesla si è lasciato alle spalle un 2022 da dimenticare iniziando l’anno in corso con un balzo del +66% fino a quota $204. Le prospettive rimangono ottimistiche ma saranno confermate dalla capacità dell’azienda di mantenere gli obiettivi prefissati.

Fonte: Grafici di IG

Renault

La casa francese rimane ben posizionata per continuare a performare positivamente nel 2023 dopo il piano di turnaround avviato lo scorso novembre che ha avviato le quotazioni in un trend rialzista. La società ha infatti presentato un piano di ristrutturazione aziendale sotto l’amministratore delegato Luca de Meo che mira a riportare il brand al successo passato.

Negli ultimi anni la casa della Losanga ha dovuto sopportare innumerevoli esternalità negative a partire dalla crisi dell’alleanza Nissan-Renault-Mitsubishi dovuta all’arresto dell’ex amministratore delegato Carlos Ghosn.

Nonostante questo, la società ha assorbito bene le disavventure passate e ora sembra aver iniziato un solido percorso di crescita. Renault ha avviato una joint-venture con il colosso cinese Geely per la produzione di motori endotermici ed ibridi e inoltre ha annunciato la creazione di una nuova società interamente dedicata ai veicoli elettrici, denominata Ampere. Quest’ultima dovrebbe poi essere quotata in Borsa entro la fine di quest’anno.

Anche la partnership con le case giapponesi (Nissan e Mitsubishi) è stata recentemente rinnovata per consentire nuove sinergie e sviluppi in più mercati fondamentali per i tre costruttori.

In Borsa, le azioni sono salite del +36% negli ultimi mesi ma il trend rimane positivo grazie alle prospettive economiche in miglioramento e ai risultati finanziari in crescita.

Ferrari

La casa di Maranello ha chiuso un 2022 da record cosa che alimenta aspettative molto alte anche per il 2023. Il Cavallino ha infatti registrato ricavi in salita a €5 miliardi e utili a €939 milioni con un margine del 34,8%.

La guidance è stata quindi rivista al rialzo anche per l’anno in corso con l’azienda che si attende ricavi a €5,7 miliardi ed una marginalità del 38%. A spingere le aspettative positive sono la domanda aggregata estremamente solida da parte dei clienti e il lancio del nuovo Suv Purosangue che dovrebbe aumentare molto le vendite grazie alla sua maggiore fruibilità ad una più vasta gamma di clienti.

L’appetibilità del brand rimane un punto di forza impagabile per la società di Maranello che vuole incrementare la domanda delle proprie vetture a livello globale facendo leva su questo aspetto.

La società rimane quindi ben posizionata per registrare un altro anno di crescita e battere le aspettative del consensus.

Sui mercati, le azioni hanno ormai recuperato tutte le perdite incassate nel 2022 con una crescita negli ultimi due mesi che è stata particolarmente positiva al +21% fino a €244.

Fonte: Grafici di IG

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