Le migliori aziende del settore turismo

Dopo tre anni da incubo a causa degli effetti della pandemia, il settore del turismo sta tornando ad essere privilegiato da parte degli investitori. Infatti, la fine delle restrizioni agli spostamenti a causa del Covid-19 sta spingendo i consumatori a spendere una sempre maggiore quota del loro reddito in prodotti e servizi in questo comparto.

L’outlook per il settore del turismo è quindi molto ottimistico in vista del boom di prenotazioni attese per i mesi estivi e sulle attese di un ritorno degli spostamenti e dei pernottamenti ai livelli pre-pandemia.

Per questo motivo abbiamo selezionato cinque titoli che potrebbero segnare delle performance in rialzo nei prossimi mesi.

Carnival

Carnival è il principale operatore mondiale nel mondo delle crociere con operazioni in quasi tutti i continenti, tra cui Nord America, Europa, Australia e Asia. La società ha diverse sussidiarie e opera anche nei servizi di gestione portuale e nel settore alberghiero.

Il settore delle crociere tende a soffrire meno di altri dalla stagionalità delle prenotazioni in quanto lo spostamento verso destinazioni esotiche, indipendentemente dalla stagione nei due emisferi, permette di mantenere un solido flusso di cassa.

La società aveva subito un vero e proprio tracollo durante gli anni della pandemia quando le crociere erano diventate un veicolo di contagio ed erano state confinate nei porti senza possibilità di riprendere il viaggio.

Al contrario, ora potrebbe essere un buon momento per entrare sul titolo approfittando delle quotazioni che restano ancora a buon mercato rispetto al potenziale di crescita.

Il titolo ha iniziato il 2023 in corsa salendo di quasi il 60% fino al 7 febbraio prima di frenare bruscamente cancellando quasi tutti i guadagni e toccando un minimo di £6,12 lo scorso 20 marzo. Le azioni si attestano intorno ad area £7 ma un deciso recupero fino al livello di £7,65, resistenza ed ex supporto del marzo, metterebbe le basi per un’accelerazione prima fino al massimo del 6 marzo a £8,54 e poi in direzione del picco del 7 febbraio a £9,29. Segnali negativi dopo il cedimento del supporto di £6,12 del 20 marzo.

Marriott International Inc.

Marriott gestisce una delle principali catene alberghiere del mondo grazie ad un mix di strutture sotto controllo diretto, in licenza e in franchise. All’interno del gruppo vi sono circa 30 marchi del comparto, tra cui i rinomati The Ritz-Carlton, St. Regis e Bulgari.

La compagnia si divide nei segmenti US & Canada e International, quest’ultimo focalizzato nell’espansione all’infuori del continente di origine. La società è inoltre la maggiore catena alberghiera del mondo per numero di camere disponibili con quasi 1 milione e mezzo di camere in oltre 130 paesi.

La diversificazione settoriale e per aree geografiche di Marriott le ha quindi consentito di sopravvivere anche durante i momenti più bui della pandemia da Covid-19 mentre adesso le prospettive sono diventate molto più ottimistiche. Infatti, la ripresa dei viaggi, anche di lavoro, consentirà alla società di continuare a macinare profitti in modo stabile e duraturo.

Sul piano grafico, una violazione oltre la resistenza di $168,78, massimo del 10 marzo scorso, metterebbe le basi per una scalata fino a $179,70, picco del 16 febbraio. Target di medio termine resta invece il massimo di $181,53 del 14 febbraio. Ribassi solo dopo il cedimento di $153,55 bottom del 24 marzo.

Airbnb

L’innovativa piattaforma attiva nel settore dell’ospitalità ha patito gli effetti del contingentamento delle persone durante la pandemia. Tuttavia, la crescita di prenotazioni, viaggi e spostamenti negli ultimi mesi ha permesso di ottenere risultati finanziari ottimistici.

Nell’ultima trimestrale, Airbnb ha battuto tutte le attese con ricavi a $1,90 miliardi ed utili per azione a $48 centesimi contro i $25 stimati. I risultati incoraggianti nell’ultimo trimestre del 2022 fanno dunque credere che anche in questo primo trimestre del 2023 la società potrà continuare a dare grosse soddisfazioni.

Gli investitori se ne sono già accorti e l’interesse si è riflesso sui prezzi di Borsa. Infatti, le quotazioni sono salite del 40,5% dall’inizio dell’anno ma hanno toccato anche una performance del 70% al picco del 16 febbraio a $144,60.

Nonostante il trend rialzista abbia in parte perso fiato, l’impostazione si mantiene “bullish” con una ripresa che sarà evidenziata dal superamento della resistenza statica del 7 marzo a $130,86 segnale che indicherebbe che i compratori sono tornati a concentrarsi sul titolo. I successivi obiettivi di medio termine saranno invece fissati ai picchi del 17 e 16 febbraio rispettivamente a $138,85 e $144,60.

Al contrario, primi segnali negativi solo dopo lo sfondamento dei $111,51 minimo del 15 marzo.

easyJet

La compagnia aerea low-cost sta beneficiando molto dalla forte ripresa del turismo in tutta Europa, reazione fisiologica dei consumatori agli anni di chiusura della pandemia. La compagnia ha quindi incrementato la propria presenza acquistando nuovi slot nei principali hub aeroportuali come quello di Amsterdam Schiphol e London Gatwick.

Dopo la pandemia, che è stata un vero salasso per tutte le compagnie aeree, easyJet ha dovuto ingegnarsi tagliando molto i propri costi fissi, principalmente diminuendo il personale, ma aumentando allo stesso tempo i ricavi dalle fonti accessorie quali le vendite a bordo dell’aeromobile o i servizi aggiuntivi in fase di prenotazione.

Infatti, il business model delle compagnie aeree low-cost impone un’efficienza sui costi quasi maniacale. Oltre al biglietto pagato dai clienti, per ogni servizio aggiuntivo (anche il più basilare) il viaggiatore dovrà pagare un extra mentre la società è solita far decollare gli aerei da aeroporti secondari con conseguenti risparmi sugli slot dei terminal.

Nonostante ciò, i consumatori stanno destinando una sempre maggiore parte del loro reddito in preparazione alle vacanze estive con le prenotazioni di viaggi in paesi come Grecia, Italia e Portogallo. Per questo motivo, easyJet si è premunita di cogliere l’ondata di turisti in arrivo incrementando le tratte verso queste destinazioni e diminuendo invece quelle verso il suo mercato più grande, la Germania, che ha subito un calo dei passeggeri del 71% negli ultimi tre anni.

Sul piano grafico, le quotazioni di easyJet hanno mostrato una forte ripresa a partire dall’inizio del 2023 con una performance del +55%. Il superamento della resistenza fissata al picco del 7 marzo a £5,27 innescherebbe una risalita fino al massimo del 30 maggio 2022 a £5,45 e con obiettivi di medio termine al picco del 21 aprile 2022 a £6,04. Segnali negativi al di sotto dei £4,40, bottom del 20 marzo.

Booking Holdings

La società leader nelle prenotazioni online continua a mostrare una forte appetibilità per gli investitori soprattutto dopo la fine della pandemia. D’altra parte, anche gli ultimi dati trimestrali parlano chiaro con Booking che ha mostrato un incremento dei ricavi del 36% su base annuale, a $4 miliardi nel trimestre considerato, e battendo quindi le previsioni del consensus ferme a $3,89 miliardi. Per l’intero 2022 i ricavi sono invece saliti del 56% su base annuale a $17,1 miliardi.

Anche le prenotazioni lorde sono salite del 44% rispetto ad un anno fa a $27,3 miliardi con i dati aziendali che hanno indicato che a gennaio di quest’anno sono state riservate ben 95 milioni di stanze, 10 milioni in più del record raggiunto a maggio scorso.

Come già anticipato, Booking potrebbe essere un titolo dalle grandi prospettive nei prossimi mesi sulla scia delle prenotazioni in vista delle vacanze estive. Inoltre, la società detiene una posizione pressoché dominante nel settore delle prenotazioni online che condivide solo con un unico concorrente, Expedia.

Da inizio 2023 le azioni hanno guadagnato ben il 33% sulla scia dei dati finanziari positivi e sull’aumento della propensione al rischio degli investitori. Le quotazioni continuano quindi a salire e potrebbero presto toccare il record storico di $2.714,34 del 16 febbraio 2022. Il superamento di questo obiettivo sarebbe un innesco per risalite vigorose che fissano come target il livello di medio-lungo periodo a $2.860, obiettivo dato dall’ampiezza del trading range creatosi dal 23 febbraio al 15 marzo scorsi.

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