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Nike: scambio di pensionati al vertice per tornare a correre

Certificato Turbo24 Long con ISIN DE000A24Q0R7 propone un livello di KO a 66,8605 dollari.

Fonte: Adobe

Quanto successo al vertice di Nike con il recente cambio di amministratore delegato, può sembrare curioso per un produttore di abbigliamento sportivo di alta gamma che da qualche tempo perde colpi. Per rilanciarsi e contrastare la concorrenza di marchi emergenti come On e Hoka, il colosso di Beaverton in Oregon ha scelto di guardare non al futuro ma al passato. Usato sicuro, con il richiamo dell’amministratore delegato Elliot Hill (60 anni) dalla pensione e artefice del successo del marchio negli anni ’90. In pensione, invece, è stato mandato John Donahoe (64 anni, un ringiovanimento c’è stato) guida succeduta a Hill nel 2020 e, purtroppo per lui, volto della crisi del marchio anche per cause esterne come la pandemia.

Il cambio della guardia è previsto per il 14 ottobre ma il mercato ha già festeggiato con un rialzo delle azioni del 7% nella seduta di giovedì 20 settembre. Da inizio anno le azioni Nike perdono il 24%. Secondo quanto riferito dall’agenzia Bloomberg, anche i dipendenti di Nike avrebbero festeggiato la dismissione di Donahoe. “Date le nostre esigenze per il futuro, le performance passate dell’azienda e dopo aver condotto un ponderato processo di successione, il Consiglio ha concluso che era chiaro che la competenza globale di Elliott, lo stile di leadership e la profonda comprensione del nostro settore e dei nostri partner, uniti alla sua passione per lo sport , i nostri marchi, prodotti, consumatori, atleti e dipendenti, lo rendono la persona giusta per guidare la prossima fase di crescita di Nike”, ha affermato Mark Parker, presidente esecutivo di Nike.

L’ultima deludente trimestrale di Nike

In attesa dell’investor day del 19 novembre, nel quale verranno tracciate le linee del rilancio di Nike, gli ultimi dati trimestrali a disposizione mostrano le difficoltà del produttore di abbigliamento statunitense. Nel quarto trimestre fiscale terminato il 31 maggio 2024i ricavi sono stati pari a 12,61 miliardi di dollari, in diminuzione del 2% rispetto a 12,83 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2023. Il dato è stato inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un fatturato a 12,89 miliardi di dollari.

Sulle vendite ha pesato la crisi cinese, ancora lontana da risolversi. Inoltre i consumatori cinesi stanno spostando le loro preferenze verso marchi domestici. I problemi in Cina per Nike potrebbero pertanto non essere di facile soluzione. Anche dagli altri mercati – Europa, Medio Oriente e Africa – sono arrivati risultati disomogenei. Con riferimento all’intero anno fiscale 2024, le vendite sono cresciute leggermente rispetto al 2023, passando da 51,22 a 51,36 miliardi di dollari.

A fronte del calo degli investimenti Nike ha riportato nel quarto trimestre fiscale dell’esercizio 2023-2024 un aumento degli utili netti del 45% a 1,5 miliardi di dollari, con l’utile per azione a 0,99 dollari, sopra le previsioni degli analisti. Nell’intero anno fiscale, i profitti netti sono cresciuti del 12% a 5,7 miliardi di dollari. È una buona notizia, ma non è riuscita a compensare la delusione per le previsioni sul fatturato del trimestre in corso: -10%. Così come è una buona notizia la conferma della tendenza all’aumento dei dividendi, portati nel 2024 a 0,37 dollari trimestrali. Con riferimento al solo quarto trimestre, il pagamento agli azionisti è ammontato a quasi 1,6 miliardi, di cui 560 milioni in termini di dividendi e 1 miliardo come buyback.

L’analisi e le strategie operative sulle azioni Nike

Nike rimane una società solida, come ha dichiarato il suo presidente esecutivo Mark Parker. Da questa solidità dovrà ripartire. L’analisi condotta utilizzando la piattaforma Forecaster conferma quando affermato da Parker.

Nike ottiene un punteggio elevato sul Piotroski F-Score che ne attesta la forza. Il Piotroski F-Score è un indicatore finanziario che valuta la posizione finanziaria di una società. Si basa su 9 criteri che giudicano la profittabilità, la leva finanziaria, la liquidità e la generazione di utili. Inoltre è impegnata in un processo di buyback azionario e in una remunerazione crescente per i suoi azionisti. La discesa delle quotazioni è quindi andata oltre a quanto dovuto e l’azione, considerando i metodi di valutazione di Peter Lynch e l’Economic value added, è sottovalutata del 36,36% rispetto al suo fair value.

Anche la stagionalità è favorevole. Sta per iniziare un periodo in cui le quotazioni di Nike hanno registrato buone performance negli ultimi 5 e 20 anni. Da inizio ottobre fino a circa metà dicembre l’azione è sempre salita negli ultimi cinque anni con un ritorno medio del 14,3%. La percentuale di positività rimane elevata anche sulla distanza dei 20 anni, dove il ritorno medio è stato del 10,6%.

Per quanto riguarda il quadro grafico, le azioni Nike hanno svoltato a metà agosto, dopo un triplo minimo in area 70 dollari. Ora si preparano ad affrontare la difficile resistenza dinamica costituita dalla linea di tendenza decrescente ottenibile con l’unione dei massimi del 19 dicembre 2023 e del 24 giugno 2024, transitante in area 84,50/85,50 dollari, dove è presente anche un ostacolo statico. Al di sopra di questi valori c’è spazio per andare a chiudere il gap ribassista lasciato aperto lo scorso 28 giugno, all’indomani della presentazione della trimestrale, da 93,39 dollari. Al ribasso Nike appare sostenuta dalla media mobile a 55 giorni, appena superata a 81 dollari e dal minimo relativo dell’11 settembre a 71 dollari, al di sotto del quale il quadro grafico tornerebbe a indebolirsi.

Nike: le strategie operative con i Certificati Turbo 24 di IG

Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero valutare strategie long a partire da quota 86 dollari posizionando un target a quota 93 e uno stop loss a 82 dollari. Per questo tipo di operatività può essere utilizzato un Certificato Turbo24 di IG con facoltà long su Nike che abbia il livello di Knock-Out (KO) inferiore alla zona scelta per lo stop loss indicato. Nel dettaglio, il Certificato Turbo24 Long con ISIN DE000A24Q0R7 propone un livello di KO a 66,8605 dollari. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo di controllare il moltiplicatore, sotto la voce info. L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché ciò accada le quotazioni di Nike dovranno raggiungere il livello di KO del Certificato.

Fonte: Grafici di IG

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