Enel: ricavi in aumento nel 2022 ma ora focus su indebitamento. Titolo a +2,85%
La compagnia elettrica italiana ha registrato dati finanziari in crescita mentre il debito è diminuito negli ultimi tre mesi dell’anno.
I risultati
Ieri sera a mercati chiusi Enel ha presentato i suoi dati relativi al 2022 che hanno indicato un deciso miglioramento dopo la prudenza mostrata dai risultati dei primi nove mesi dell’anno scorso. Nell’intero 2022 i ricavi sono saliti a €140,5 miliardi (+64% anno su anno) grazie all’aumento dei prezzi medi dell’energia, alla crescita della distribuzione in America Latina e ai tassi di cambio favorevoli.
L’EBITDA è incrementato del 2,6% a €19,7 miliardi al di sopra delle previsioni ferme a €19,6 miliardi mentre l’indebitamento netto, che nei primi nove mesi aveva toccato i €69,7 miliardi, è sceso a fine dicembre fino a €60,1 miliardi (€51,7 miliardi nel 2021).
Il dato è quindi in linea con le stime della società che si aspettava un debito compreso tra i €58 e i €62 miliardi.
A pesare positivamente sono state le dismissioni delle attività in Russia, Cile e Brasile pari a ben €3,5 miliardi ma anche i flussi di cassa positivi dovuti alla gestione operativa di Enel. In particolare, in Cile la società ha venduto le sue attività di trasmissione per €1,1 miliardi oltre alle cessioni delle partecipazioni in Ufinet e Gridspertise.
L’amministratore delegato Francesco Starace è fiducioso nella capacità di Enel di aumentare i ricavi e allo stesso tempo diminuire l’indebitamento che negli ultimi tre mesi del 2022 si è ridotto molto e continuerà a farlo anche nel 2023. Secondo Starace, i risultati solidi sono un indice della resilienza della società nonostante il contesto macroeconomico e geopolitico incerto.
Le previsioni
Enel ha dimostrato di essere in grado di provvedere tempestivamente alle sue problematiche interne grazie ad un mix di fattori endogeni ed esogeni. La riduzione del debito nell’ultimo trimestre 2022 è da attribuire in parte alle favorevoli condizioni dei tassi di cambio e ai prezzi energetici elevati anche se il rigore finanziario e gestionale della società è una prerogativa tutta dei vertici aziendali.
Detto questo, il quadro per l’anno in corso rimane positivo con la società che potrebbe continuare a vedere crescere i ricavi mentre l’indebitamento potrebbe accelerare la sua discesa al ribasso verso livelli più tollerabili dagli investitori.
Dal punto di vista tecnico, oggi le azioni aprono con un gap-up di €5,38 mentre dall’inizio dell’anno sono in salita del +8%. Le prospettive sono però ottimistiche nonostante il trend minore ribassista iniziato a partire dal 17 gennaio scorso. Detto questo, il break-out oltre il picco di oggi a €5,52 potrebbe innescare un forte movimento in questa direzione fino ad obiettivi posti in area €5,63. Un ulteriore rialzo sarebbe fautore di una spinta fino alla resistenza di €5,81, testata il 16 e il 17 gennaio.
Una violazione al ribasso rimane quindi improbabile anche se questa sarà delineata dal cedimento del supporto di €5,29, testato l’ultima volta nella giornata di ieri.
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