Forex, EUR/USD in crescita su attese BCE falco

La forza dell’euro

Questa mattina la coppia EUR/USD ha raggiunto i massimi dal 21 aprile 2022 a 1,0926 sulle aspettative degli operatori di una BCE ancora aggressiva sui tassi di interesse nelle prossime due riunioni. I movimenti di oggi sono dovuti quindi ad un rafforzamento dell’euro che guadagna molto anche contro sterlina e yen.

Ad innescare gli acquisti sulla moneta unica sono stati i commenti del membro del Consiglio Direttivo della BCE e Governatore della Banca Centrale Olandese Klaas Knot che ha affermato che la Banca Centrale Europea potrebbe alzare il costo del denaro di 50 punti base nelle prossime due riunioni.

L’istituto monetario di Francoforte vuole quindi continuare ad alzare il costo del denaro per contrastare la crescita dell’inflazione che rimane ancora molto elevata (+9,2% a/a nel mese di dicembre) e per riguadagnare fiducia nei confronti dei mercati.

Anche i commenti della settimana scorsa a Davos da parte del Governatore della BCE, Christine Lagarde, hanno incoraggiato le aspettative degli operatori riguardo ad un’ulteriore salita del cambio EUR/USD nel medio termine a causa di una continua stretta monetaria.

Le aspettative su una Fed “dovish”

Detto questo, gli operatori di mercato hanno quindi venduto dollari in grosse quantità sostenuti però anche da un deterioramento dei fondamentali macroeconomici negli Stati Uniti che, secondo le loro previsioni, non permetteranno alla Fed di alzare ancora per molto i tassi di interesse.

Infatti, a dicembre, l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) negli Stati Uniti è sceso più del previsto al -0,5% (attese per -0,1%) così come le vendite al dettaglio che hanno registrato un calo del -1,1% su base annuale contro le stime ferme al -0,8%.

Le forti vendite sono derivate principalmente dai grandi investitori istituzionali con le stesse che, secondo i dati del Commodity Futures Trading Commission, hanno raggiunto il livello massimo dal giugno 2021.

La scorsa settimana anche Cristopher Waller, membro del Consiglio dei Governatori e uno dei più “falchi” all’interno del FOMC, ha sostenuto un aumento di “solo” 25 punti base nella prossima riunione del 31 gennaio-1° febbraio.

L’attuale forchetta dei tassi della Fed è compresa tra il 4,25-4,5% ma il mercato stima che il livello terminale potrebbe raggiungere un target leggermente superiore al 5%.

Le previsioni

Il mercato crede che il dollaro si sia ormai avviato in una traiettoria discendente (quindi l’EUR/USD continuerà a salire). A supporto di questo vi è l’aggressività della Banca Centrale Europea che non è ancora soddisfatta del recente calo dell’inflazione che continua a rimanere elevata.

Dal punto di vista tecnico, le prospettive rimangono rialziste con un possibile break-out oltre la soglia posta in area 1,0936, picco del 21 aprile scorso, eventualità che potrebbe mettere le basi per un ulteriore salita oltre il livello di 1,10, massimo del 4 aprile.

Al contrario, nel medio termine un deciso calo dell’eurodollaro rimane improbabile anche se un chiaro segnale deriverà dalla rottura al ribasso oltre il minimo del 18 gennaio a 1,0766.

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