Eur/Usd: il vento è cambiato?
Certificato Turbo24 Long con ISIN DE000A224YG3 propone un livello di KO a 1,232577 e leva 7.
A partire dallo scorso settembre il cambio Eur/Usd ha invertito la tendenza. Dai minimi toccati a 0,9535 la moneta unica europea ha recuperato il 12% di valore nei confronti del biglietto verde. In precedenza ne aveva persi 21 a partire dal maggio 2021. Un’inversione di tendenza c’è stata sicuramente, almeno nel breve periodo, ma ora viene messa in dubbio dal nuovo scenario determinato dalla crisi bancaria.
Le basi del recupero dell’euro, questione di Banche centrali
Uno dei motori del recupero dell’euro è stata la desincronizzazione delle Banche centrali. La Federal Reserve ha iniziato prima della BCE a rialzare i tassi di interesse. Come conseguenza ci si aspetta che termini la manovra in anticipo rispetto alla Banca centrale europea e che magari proceda a tagliare i tassi di interesse. Anche se la Fed lo ha escluso nell’ultima riunione, lo scenario deteriorato dalla crisi bancaria potrebbe spingere in quella direzione. Il divario dei tassi al di qua e al di là dell’Atlantico sembra quindi destinato a restringersi in favore dell’euro.
Favorevole alla moneta unica è stato anche il rientro della crisi energetica, grazie ai provvedimenti presi dai governi e a un inverno decisamente mite che ha graziato le famiglie europee. Meno spese in bolletta, più denaro da spendere, economia più forte, ulteriori rialzi dei tassi. È questo il percorso mentale fatto dagli investitori, che riporta di nuovo la questione alla domanda: cosa farà la BCE?
La numero uno di Francoforte, Christine Lagarde, ha fatto lo stesso percorso mentale degli investitori non più tardi di due giorni fa. Ha affermato infatti che le famiglie della zona euro “dispongono ancora di 900 miliardi di euro in eccesso accumulati tra i 2020 e il 2022, che probabilmente forniranno una spinta all’inflazione ancora per qualche tempo”.
BCE e Fed: l’inflazione o le banche?
Jerome Powell ha fatto capire, nel corso della conferenza stampa seguita al meeting della Fed di mercoledì, che un altro rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base è molto probabile entro fine anno. Christine Lagarde ha invece lasciato aperta la porta a un nuovo rialzo di 50 punti base, dopo quello operato settimana scorsa. C’è chi pensa, come il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, che dovrebbe andare anche oltre. Pertanto il differenziale tra i tassi è destinato a restringersi ancora, in favore dell’euro.
Tuttavia, nonostante le rassicurazioni giunte da Banche centrali, governi e autorità di controllo di mercato, la crisi delle banche non è per niente dietro le spalle e potrebbe scompaginare le previsioni di Fed e BCE. Sempre nel corso del suo ultimo intervento Lagarde ha affermato che Francoforte dispone degli strumenti necessari per difendere il sistema finanziario dell’Eurozona dai collassi bancari negli Stati Uniti e in Svizzera.
Ma se il problema è dentro l’Eurozona? Anzi, se il problema riguarda l’istituto bancario del paese più virtuoso dell’area euro? Alle 12:00 di oggi le azioni del colosso tedesco Deutsche Bank perdono oltre il 12% alla Borsa di Francoforte, in seguito alla decisione di un’altra banca tedesca, Deutsche Pfandbriefbank di non richiamare un’obbligazione AT1 da 300 milioni di euro.
Le obbligazioni AT1 sono titoli subordinati finito al centro dell’attenzione dei mercati dopo che, nel salvataggio del Credit Suisse, sono stati penalizzati più dei titoli azionari, cosa che non dovrebbe in teoria accadere. Il tema è sensibile per tutto il settore visto l’utilizzo frequente di questa tipologia di emissioni da parte degli istituti bancari. Con le azioni Deutsche Bank scende tutto il comparto bancario europeo e anche l’euro che, nei confronti del dollaro, perde oggi (ore 12:00) l’1% circa. Forse la svolta ha già risvoltato.
L’analisi tecnica del cambio Eur/Usd
Il quadro grafico del cambio Eur/Usd è in realtà ancora favorevole alla valuta unica nonostante la candela nera della seduta odierna sia notevole. È probabile che nelle prossime giornate la discesa prosegua in assenza di evoluzioni positive nel settore bancario. Il primo livello di controllo al ribasso è a 1,070, rotto il quale si tornerebbe verso 1,05. La tenuta di 1,070 e il recupero di 1,0709 potrebbero invece rilanciare l’euro verso i recenti massimi relativi a 1,093.
Cambio euro/dollaro: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero valutare strategie short con ingresso a 1,0680 con target 1,0520. Lo stop loss potrebbe essere posizionato a 1,079. Per questo tipo di operatività può essere utilizzato un Certificato Turbo24 di IG con facoltà short su EurUsd che abbia il livello di Knock-Out (KO) inferiore alla zona scelta per lo stop loss indicato.
Nel dettaglio, il Certificato Turbo24 Long con ISIN DE000A224YG3 propone un livello di KO a 1,232577 e leva 7. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo di controllare il moltiplicatore, sotto la voce info. L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché ciò accada il cambio Eur/Usd dovrà raggiungere il livello di KO del Certificato.
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