Indice Caixin manifatturiero Cina scende a 49

I risultati

Nel mese di dicembre l’attività manifatturiera in Cina si è ridotta per il quinto mese consecutivo, sotto la soglia di neutralità posta a 50, con l’indice Caixin Manufacturing PMI, prodotto da IHS Markit, che ha registrato un ribasso a 49 rispetto al 49,4 di novembre. Il valore finale è pero superiore alle attese del consensus ferme al 48,8.

La contrazione indica che l’attività economica nel paese continua a ridursi nonostante il Governo di Pechino abbia annunciato il definitivo abbandono della politica di tolleranza zero contro il Covid-19, principale freno ai consumi. Tuttavia, il quadro delineato dal sondaggio non è rassicurante.

Infatti, la domanda aggregata continua ad essere debole, permangono i ritardi nelle catene di fornitura e l’occupazione nel settore manifatturiero si è ridotta per il nono mese consecutivo a causa dei bassi livelli di produzione e delle difficoltà di trovare lavoratori durante l’ondata di casi di Covid-19.

Nonostante ciò, il sottoindice legato alla produzione futura ha mostrato un aumento legato pressoché interamente all’eliminazione delle restrizioni del virus cosa che, secondo molti economisti, porterà ad una forte ripresa dell’attività economica nel primo trimestre 2023.

Tuttavia, sebbene ora l’economia sia “libera” da impedimenti, i casi di Covid sono in forte aumento, ma probabilmente vicini al picco, cosa che potrebbe deteriorare ulteriormente la domanda aggregata dei settori più vulnerabili.

Inoltre, i grandi movimenti di persone verso le aree rurali, in vista dei festeggiamenti del nuovo anno lunare, porteranno sicuramente un aumento dei casi anche in queste aree che, in questi mesi, erano state quelle meno colpite dal contagio, con un ulteriore riduzione dell’attività economica nelle prossime settimane.

Gli effetti sui mercati

Nonostante i dati in contrazione sull’attività manifatturiera cinese, le Borse non accusano il colpo e continuano a macinare guadagni in scia alla seduta positiva di ieri. Le Piazze finanziarie asiatiche sono in salita, comprese quelle cinesi, mentre l’Europa, dopo un inziale incertezza, continua a correre.

Di conseguenza, Francoforte è in verde del +1,2%, Parigi del +1,31% mentre Milano è a +1,61%. Salgono molto anche Londra (+2,12%) e Amsterdam (+1,88%).

Sul lato valutario, l’EUR/USD scende molto (109 pips) attestandosi a 1,0546 e interrompendo un periodo di lateralità. Si apprezza molto anche lo yen, in particolare contro il dollaro statunitense (USD/JPY (大口） a 130,35) ma anche contro aussie e kiwi.

Le previsioni

Il dato sull’attività manifatturiera in Cina rimane nell’area della contrazione estendendo il ribasso sotto la soglia neutrale di 50 per il quinto mese consecutivo. Nonostante questo, il valore riflette il periodo peggiore per l’economia cinese con i casi di Covid-19 che, sebbene non ci siano statistiche ufficiali, sono saliti ad un livello record.

L’economia cinese continua, dunque, ad arrancare con la crescita economica che nei primi 9 mesi del 2022 si è attestata al +3% e che non si discosterà molto dal dato finale per l’intero anno.

Tuttavia, crediamo che un adattamento del paese alla “convivenza con il virus” potrebbe riportare una crescita sostenuta nel paese con la crescita del PIL che potrebbe rimbalzare violentemente nei primi mesi del 2023 grazie anche al supporto delle autorità governative.

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