Indice Dow Jones - Wall Street: storia, composizione e previsioni
Il secondo indice più antico di Wall Street ha necessariamente sofferto durante tutto il 2022 a causa delle politiche monetarie restrittive e delle tensioni sui mercati internazionali. Quale sarà l’outlook per il prossimo anno?
Il Dow Jones, o per esteso Dow Jones Industrial Average (DJIA), è un indice azionario statunitense che rappresenta l’andamento dei principali 30 titoli quotati sul New York Stock Exchange (NYSE). Questo paniere non è legato ad alcun settore specifico (al contrario del NASDAQ che invece è molto sbilanciato verso le azioni di società tecnologiche) includendo titoli provenienti dai più vari settori produttivi e creando quindi un milieu composto allo stesso tempo da aziende più tradizionali e della “new economy”.
Infatti, se indaghiamo all’interno del Dow Jones potremmo scorgere giganti tecnologici come Apple Inc, Microsoft e IBM perfettamente in sintonia con altri pesi massimi dell’economia americana quali Boeing, 3M, Coca-Cola, Goldman Sachs, General Electric e molti altri ancora.
Il DJIA è il secondo paniere più antico degli Stati Uniti - dopo il Dow Jones Transportation Average - e venne calcolato per la prima volta nel 1896. La sua invenzione si deve a Charles Dow (padre dell’analisi tecnica ed editore del Wall Street Journal) coadiuvato dallo statistico Edward Jones.
La creazione di un indice rappresentativo dell’economia statunitense permise agli investitori di fine Ottocento di poter investire il proprio denaro senza curarsi di dover selezionare i singoli titoli ma avendo un “basket” che rappresentava - più o meno fedelmente - le più importanti imprese del paese.
Per essere ammessi nel Dow Jones non sono previsti particolari criteri così come per escludere eventuali titoli presenti nell’indice. In entrambi i casi, la scelta spetta ancora alla redazione del Wall Street Journal che di solito sceglie società operanti stabilmente negli Stati Uniti e “leader” nei loro settori produttivi.
Tuttavia, bisogna riconoscere che le modifiche sono rare, e di solito avvengono solo nel caso di significative operazioni di fusione o acquisizione che interessano uno più titoli nel paniere. Nonostante ciò, quando avvengono, questi possono sortire effetti particolarmente considerevoli.
Il DJIA viene calcolato tutti i giorni di Borsa durante gli orari di negoziazione (dalle 9:30 alle 16:30 ora di New York). Siccome l’indice è di tipo “price weighted” (il valore finale è ponderato in base ai prezzi dei titoli che lo compongono) il calcolo elettronico avviene sommando tutti i prezzi dei titoli e dividendo tale somma per un divisore fisso (che viene anch’esso rivisto periodicamente). Attualmente il divisore è di 0,152.
Le previsioni
Alla fine del 2022, l’indice Wall Street (il futures con sottostante il Dow Jones) ha recuperato parecchio rispetto ai minimi toccati il 30 settembre a 28.725 punti, tornando ben sopra i 30mila a 34.240 punti, picco dello scorso 16 agosto. Alla luce di questo, la sua performance annuale si è quindi dimostrata in calo ma solo del -5,89% - molto meno rispetto al -15% dell’S&P 500 o il -27% del NASDAQ.
Il forte movimento al rialzo dell’indice, nell’ultimo mese e mezzo, è stato dato principalmente dal possibile calmieramento della politica monetaria della Federal Reserve che ha previsto un parziale allentamento dei tassi di interesse nella prossima riunione del 13-14 dicembre.
Di conseguenza, le aspettative del mercato e quelle della banca centrale si sono allineate sulla stessa direttrice sostenute dai positivi dati macroeconomici che hanno indicato un trend discendente dell’inflazione (al +7,7% a/a nel mese di ottobre) e un mercato del lavoro ancora forte (variazione dell’occupazione non-agricola a novembre di 263mila occupati).
In conclusione, nei prossimi mesi potremmo davvero vedere una continuazione del trend secondario rialzista dell’indice DJIA, sempre che i fondamentali dell’economia a stelle strisce continuino a mostrare una certa resilienza e che la Fed non inasprisca nuovamente la sua politica monetaria.
Il primo target long per la fine dell’anno sarà quello di 34.889 punti che però potrebbe essere agilmente superato fino a raggiungere la successiva resistenza a 35.359.
Stante le attuali condizioni macroeconomiche, un ribasso nel breve periodo sembra improbabile anche se un primo segnale in tal senso proverrebbe dal cedimento del supporto di 33.554 punti.
I componenti del Dow Jones
American Express Co - AXP
Amgen Inc - AMGN
Apple - AAPL
Boeing - BA
Caterpillar Inc - CAT
Cisco Systems Inc - CSCO
Chevron - CVX
Goldman Sachs Group Inc - GS
Home Depot - HD
Honeywell International Inc - HON
International Business Machine - IBM
Intel Corp - INTC
Johnson & Johnson - JNJ
Coca-Cola Co - KO
JPMorgan Chase & Co - JPM
McDonald’s Corp - MCD
3M Co - MMM
Merck & Co Inc - MRK
Microsoft Corp - MSFT
Nike Inc - NKE
Procter & Gamble Co - PG
Travelers Companies Inc - TRV
UnitedHealth Group Inc - UNH
SalesForce Inc - CRM
Verizon Communications Inc - VZ
Visa Inc - V
Walgreens Boots Alliance Inc - WBA
Walmart Inc - WMT
Walt Disney Co - DIS
Dow Inc - DOW
I pesi dei settori all’interno dell’indice
Tecnologia: 47,04%
Sanitario: 13,56%
Servizi al consumo: 11,28%
Finanziario: 10,62%
Beni di consumo: 7,85%
Industriali: 4,35%
Oil & Gas: 3,39%
Telecomunicazioni: 1,55%
Materiali di base: 0,35%
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