Inflazione core-core Giappone in rialzo al 3,8%
Le pressioni inflazionistiche nel Paese del Sol Levante continuano a salire ma non ci si aspetta cambi di strategia da parte della Bank of Japan che venerdì prossimo deciderà sulla politica monetaria.
I risultati
Questa notte, all’1:30 in Italia, sono stati diffusi i dati sull’indice dei prezzi al consumo in Giappone nel mese di marzo. Il CPI headline è sceso leggermente al 3,2% (rispetto al 3,3% di febbraio) mentre l’indice core, che esclude solo i beni alimentari ma include quelli energetici, è restato stabile al 3,1% in linea con le attese.
Al contrario l’indice core-core (ex-alimentari ed energetici), componente molto osservata dalla BoJ per cogliere le reali pressioni inflazionistiche, è salito al massimo da quattro decenni al 3,8% rispetto al 3,5% di febbraio.
I dati indicano dunque che l’inflazione in Giappone continua a dimostrarsi in solida crescita spinta dal lato della domanda anche se non ci sono ancora chiari segnali che questa stia sostenendo - parallelamente - un aumento dei salari, condizione necessaria, secondo la BoJ, per poter valutare un cambio nell’attuale strategia di politica monetaria.
La settimana prossima il nuovo Governatore della BoJ, Kazuo Ueda, dovrà deliberare riguardo alle future mosse dell’istituto monetario sebbene abbia già anticipato che, per il momento, intende mantenere la politica monetaria ultra-espansiva, ereditata dal suo predecessore Haruhiko Kuroda.
Per un effettivo cambio di strategia Ueda avrà bisogno di notare una conferma che l’inflazione non è più solo uno shock dal lato dell’offerta ma è invece spinta dalla domanda aggregata.
Detto questo, dal nostro punto di vista ci aspettiamo che nel prossimo meeting (venerdì 28 aprile) la BoJ non mostrerà nessuna particolare sorpresa sul lato della politica monetaria anche se potrebbero trapelare informazioni su possibili cambiamenti futuri.
Mercati: Tokyo chiude in ribasso, USD/JPY scende
La Borsa di Tokyo ha chiuso in leggero ribasso a -0,33% sulla cautela degli operatori riguardo all’outlook macroeconomico e in vista della riunione della BoJ della prossima settimana.
Sul lato dei cambi, lo USD/JPY (大口） mostra un lieve ribasso al momento della pubblicazione del dato ma il calo si amplia durante la sessione asiatica portandolo al minimo intraday di 133,69 prima di recuperare parzialmente e portarsi sopra i 134.
Analisi tecnica USD/JPY
Sebbene la coppia USD/JPY (大口） abbia mostrato un deciso rimbalzo dai minimi del 24 marzo a 129,64 (quasi 550 pips) il trend rialzista sta iniziando a mostrare segnali di debolezza che potrebbero portare il cross ad una correzione di breve termine.
Un calo diventerà sempre più evidente con la violazione ribassista del minimo intraday di oggi a 133,69 che getterebbe le fondamenta per un ampliamento del movimento in questa direzione fino ai livelli coincidenti con il 38,2% e il 50% dei ritracciamenti di Fibonacci, rispettivamente a 133,03 e 132,38, calcolati a partire dall’ascesa compresa tra il 24 marzo e il 19 aprile.
In caso contrario, primi segnali positivi saranno visibili solo dopo il superamento del massimo odierno di 134,29 che aumenterebbe le chance di raggiungere il picco del 19 aprile a 135,13.
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