PIL Usa 4°T al +2,7%

I risultati

Nel primo pomeriggio sono usciti una serie di dati macroeconomici relativi agli Stati Uniti, tra cui la seconda lettura del PIL del quarto trimestre 2022 che ha indicato una crescita nel periodo considerato del +2,7% a/a, inferiore alla prima lettura ferma al +2,9% a/a. Il PIL del terzo trimestre 2022 era stato pari al +3,2% a/a.

Il risultato è quindi in leggero ribasso rispetto alle previsioni del consensus anche se l’economia americana continua a dimostrarsi estremamente resiliente nonostante le innumerevoli incognite di carattere macroeconomico e geopolitico.

Dal lato del mercato del lavoro, le richieste continuative di disoccupazione sono scese più del previsto a 1654k mentre quelle iniziali sono salite meno delle aspettative a 192mila contro attese per 200mila.

Gli effetti sui mercati

I dati Usa hanno causato una breve reazione negativa sui mercati finanziari condizionando principalmente gli indici americani.

Nonostante ciò, i futures sui principali indici statunitensi sono in verde anche dopo l’apertura della Borsa di New York con lo US Tech 100 che avanza del +0,6% mentre l’indice Wall Street e lo US 500 salgono rispettivamente del +0,3% e del +0,4%.

Sul mercato dei cambi l’EUR/USD ha mostrato un leggero ma repentino calo al momento del dato sul PIL con un ribasso di 15 pips che l'hanno portato a scendere avvicinandosi ai minimi di giornata a 1,0593.

Le previsioni

L’economia americana rimane resiliente nonostante i notevoli sconvolgimenti di carattere macroeconomico e geopolitico. Tuttavia, le pressioni inflazionistiche hanno mostrato una forte discesa grazie al calo dei prezzi delle materie prime energetiche anche se ora il rischio di un loro radicamento nelle aspettative future degli operatori è reale.

Nell’ultima riunione del 30 gennaio - 1° febbraio, la Fed ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base fino alla forchetta compresa tra il 4,5%-4,75% mentre i verbali della riunione del FOMC, pubblicati ieri, hanno indicato che l’istituto monetario vuole mantenere un atteggiamento restrittivo.

Per questo motivo, la Federal Reserve sarà molto cauta prima di allentare completamente la morsa sui tassi di interesse che rimangono il principale strumento per combattere le pressioni inflazionistiche. Il Governatore Powell vuole infatti evitare un prematuro taglio del costo del denaro che potrebbe indurre una ripresa dell’indice dei prezzi al consumo nei prossimi mesi, causando un necessario dietrofront da parte della Fed.

Inoltre, la banca centrale statunitense sta cercando di riacquistare fiducia verso gli operatori finanziari che al momento non sono pienamente convinti del suo operato.

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