Quotazioni gas scendono sotto la soglia di €70/MWh
In calo i prezzi dei contratti sulla piattaforma TTF di Amsterdam, complice il clima mite. Si alleviano le pressioni su inflazione e BCE.
Il caso
Questa mattina sulla piattaforma di scambio di Amsterdam (TTF) i contratti sul gas naturale con scadenza a febbraio sono scesi ad un minimo intraday di €67/MWh prima di risalire leggermente e attestarsi intorno ai €70/MWh. Dall’ultima seduta prenatalizia i prezzi sono scesi del 14%.
Il forte movimento ribassista era però già stato avvertito ieri sera quando le quotazioni sono calate fino a €71,3/MWh (-7,3% rispetto alla chiusura del giorno precedente) registrando i minimi dal 16 febbraio 2022, periodo precedente allo scoppio della guerra russo-ucraina.
Le motivazioni di un crollo così subitaneo sono varie ma la principale resta quella legata al clima particolarmente mite. Infatti, fino ad ora, le temperature invernali non sono state molto rigide, anche se nel Nord Europa ci si attende un’ondata di gelo nelle prossime settimane. Al contrario, le previsioni meteorologiche si aspettano che la maggior parte del Centro e Sud Europa resterà più calda delle medie della stagione.
Di conseguenza la domanda di gas per le applicazioni domestiche (principalmente per fini di riscaldamento) è stata più ridotta del solito.
Questo ha dunque portato ad un minore utilizzo delle scorte di gas naturale “messe da parte” durante l’estate in vista della stagione invernale. Infatti, proprio l’elevato livello degli stoccaggi sta contribuendo ad un ulteriore calo delle quotazioni.
Ieri, in Italia, Snam ha confermato un livello di riempimento delle infrastrutture di stoccaggio del gas naturale pari all’84%.
Gli effetti sui mercati
In Asia, Tokyo apre il 2023 in calo del -1,45% in scia al ribasso di ieri a Wall Street. Le Borse europee, invece, avviano la seduta in verde spinta dagli indici PMI dei servizi in deciso miglioramento.
Di conseguenza, il Germany 40 sale al +1,15%, il France 40 al +1,1% mentre l’Italy 40 è a +0,6%.
Sul mercato Forex, l’EUR/USD è a 1,0608, in ripresa dopo il ribasso di ieri.
Le previsioni
Le notizie positive sul fronte energetico stanno quindi diminuendo la pressione sulla crescita dei prezzi e aumentando le speculazioni riguardo alle future mosse di politica monetaria della BCE.
Riguardo al primo fattore, le pressioni inflazionistiche sembrano essersi avviate, anche in Europa, verso un deciso trend discendente. Ieri le stime preliminari in Germania hanno mostrato che, a dicembre, l’inflazione è rallentata al +8,6% a/a mentre oggi in Francia i dati provvisori (sempre di dicembre) indicano un rallentamento analogo fino al +5,9% a/a.
Per quanto concerne la politica monetaria, invece, ci si attende una reazione (positiva) da parte della BCE anche se i toni di quest’ultima erano stati particolarmente “hawkish” durante l’ultimo meeting di metà dicembre.
Infatti, l’istituto monetario non ha alcuna intenzione di alleggerire il peso dei tassi di interesse nel breve termine anche se un sostenuto, ed inaspettato, calo dell’inflazione potrebbe indurla a compiere uno stop al rialzo dei tassi per l’inizio dell’estate.
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