Quotazioni petrolio in rialzo su ottimismo Cina e carenza offerta
I futures del greggio sono in salita sulle aspettative del consensus che si attendono una domanda maggiore delle attese da parte del gigante cinese mentre l’offerta rimane intrinsecamente ridotta.
Questa mattina i futures sui principali benchmark petroliferi sono in rialzo con i contratti sul WTI che salgono del +1,05% così come quelli del Brent rispettivamente fino a $77,33 e $83,62.
Il rimbalzo di oggi segue il calo della settimana scorsa dove i prezzi erano scesi del 4% dopo che le scorte negli Stati Uniti erano risultate maggiori delle attese. Anche l’annuncio del rilascio di 26 milioni di barili dalle Riserve Strategiche degli Stati Uniti ha amplificato il calo delle quotazioni.
Nonostante ciò, gli investitori cominciano a credere che i prezzi del greggio potrebbero recuperare terreno. I principali motivi sono le riaperture cinesi che da dicembre scorso hanno permesso il libero spostamento delle persone nel paese aumentando la domanda aggregata per questa materia prima fondamentale. Di conseguenza, la domanda è attesa in ripresa rispetto ai mesi scorsi soprattutto grazie alla richiesta del gigante cinese che rimane il più grande importatore al mondo di greggio.
Tuttavia, pesano anche le carenze dal lato dell’offerta, prevista in continua riduzione. Infatti, l’OPEC+ (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) ha deciso, lo scorso ottobre, di tagliare la produzione di 2 milioni di barili al giorno fino alla fine del 2023 mentre da marzo la Russia intende farlo di un ammontare pari a 500.000 barili in risposta alle sanzioni economiche occidentali imposte a causa della Guerra in Ucraina.
Le previsioni
I prezzi del greggio sono previsti in forte ripresa nei prossimi mesi a causa di un mix di fattori dovuti ad un’intrinseca deficienza di offerta sul mercato e alla domanda in crescita. Infatti, proprio la domanda aggregata di questa materia prima continuerà ad aumentare per tutto il primo semestre 2023 guidata principalmente dalla richiesta di carburante e dalla riapertura delle raffinerie in Cina.
Il gap tra domanda e offerta continuerà ad ampliarsi a causa della volontà dell’OPEC+ di mantenere un certo controllo sulla produzione e stabilizzare i prezzi al rialzo.
Da un punto di vista grafico, il trend minore rialzista del WTI, iniziato dai minimi di $75,32 dello scorso 17 febbraio, ha portato le quotazioni a recuperare parte delle perdite contratte la fine della scorsa settimana. La violazione al rialzo del livello di $78, massimo di venerdì scorso, indicherà una completa copertura delle vendite del 17 febbraio e potrebbe innescare un successivo rialzo fino a $80,75, picco del 13 febbraio. Una continua pressione dal lato dei compratori porterà ad avvicinarsi ad obiettivi di medio termine fissati in area $82,65, significativa resistenza statica testata il 18 e il 23 gennaio.
Al contrario il supporto dinamico rialzista creatosi a partire dal 17 febbraio potrebbe fornire un sostegno a cali di breve periodo anche se il cedimento dello stesso porterà ad un avvicinamento fino alla soglia di $75,32, bottom del 17 febbraio.
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