Renault, al via la riorganizzazione aziendale: joint-venture con Geely e IPO divisione elettrica

Il caso

Oggi Renault ha annunciato un nuovo piano di ristrutturazione aziendale che prevede la divisione dell’azienda in cinque settori, tra cui uno dedicato interamente alla gamma di veicoli elettrici e che sarà denominato Ampere.

Questo ultimo sarà successivamente quotato in Borsa (indicativamente nel 2023) così da raccogliere il capitale necessario ai massicci investimenti legati allo sviluppo dei modelli BEVs (Battery Electric Vehicles).

Non ultimo, la casa della losanga ha anche comunicato di aver completato un accordo di joint-venture al 50-50 con la cinese Geely (già proprietaria di Volvo e azionista di Mercedes-Benz) per la produzione di motori endotermici a benzina e ibridi (motore endotermico accoppiato ad uno o più propulsori elettrici).

La nuova società dovrebbe avere circa 19mila dipendenti, 17 impianti di produzione e 3 centri di ricerca e sviluppo con le parti che hanno comunicato l’intenzione di raggiungere un accordo finale e lanciare la società nel 2023. La nuova entità avrà sede a Londra.

L’accordo va in controtendenza rispetto al mercato che vede i nuovi investimenti catalizzati quasi esclusivamente nello sviluppo di vetture elettriche. Tuttavia, l’alleanza dimostra invece una spiccata pragmaticità visto che i motori endotermici determinano ancora la maggioranza delle vetture in circolazione.

La mossa, inoltre, permetterà a Renault di concentrarsi sulla progettazione e produzione della sua divisione focalizzata sull’elettrico, Ampere, che distribuirà le vetture principalmente nei mercati sviluppati del Vecchio Continente.

Non ultimo, alcune indiscrezioni credono che la joint-venture possa essere parte di un più ampio piano di consolidamento nella produzione di motori endotermici che, al momento, risultano la parte più emarginata dell’intero settore automobilistico.

Il costruttore francese sta anche cercando di rinnovare la sua alleanza con la giapponese Nissan le cui relazioni si sono raffreddate dopo lo scandalo dell’ex-amministratore delegato Carlos Ghosn che, nel 2018, fu costretto ad una rocambolesca fuga dal Paese del Sol Levante.

In particolare, Renault sta spingendo Nissan ad investire nella sua nuova divisione dedicata ai veicoli elettrici e ha anche annunciato che fornirà i suoi nuovi propulsori a benzina e ibridi sia a Nissan che a Mitsubishi.

Le previsioni

Renault viene da un periodo difficile in Borsa con il titolo che viaggia appena sopra i €30, in calo di quasi il 15% da gennaio. Il contesto macroeconomico non è dei migliori con un rallentamento della domanda di vetture a livello globale che si prevede in contrazione anche nel primo trimestre del 2023.

Nonostante ciò, il nuovo amministratore delegato Luca de Meo sta tentando di risuscitare il marchio francese grazie anche all’introduzione di nuovi modelli facenti parte dei brand già presenti all’interno del gruppo ma che non erano stati valorizzati appieno (in primis Alpine legato all’Heritage della casa della losanga).

Le nuove strategie industriali potrebbero spingere la casa a diversificare i suoi prodotti e a offrire una gamma tutta nuova di veicoli elettrici attraverso la nuova divisione Ampere ma mantenendo allo stesso tempo i volumi elevati di vendita legati alle vetture con motori tradizionali o ibridi.

In caso di successo di questo piano industriale, le quotazioni potrebbero raggiungere la resistenza di breve periodo fissata a €38 con ulteriori allunghi solo dopo la soglia dei €40.

Nel caso opposto, un eccessivo dispiego di risorse finanziarie senza ritorni sul capitale sufficientemente attraenti potrebbe spingere gli investitori a liquidare le loro posizioni con il titolo che potrebbe testare il supporto dei €21, minimo del 12 maggio scorso.

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