Sanzioni Russia: in arrivo il decimo pacchetto che include persone e beni industriali
La Commissione Europea ha annunciato una nuova serie di restrizioni sul commercio e sulle persone vicine alla Russia in modo da minare i finanziamenti diretti a sostegno nella guerra in Ucraina. Resta l’incognita sui diamanti.
Il caso
Il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha comunicato che è in arrivo una nuova serie di sanzioni dirette contro la Russia e volte a ridurre la sua capacità di finanziamento delle ostilità in Ucraina.
Lo scorso giovedì, Ursula von der Leyen ha tenuto una serie di riunioni con gli ambasciatori dei paesi europei dopo una conferenza con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy a cui ha ricordato lo strenuo appoggio dell’Unione Europea contro l’invasore russo.
Le sanzioni previste toccheranno i segmenti finanziario e commerciale oltre a limitazioni a cittadini russi che hanno ruoli apicali all’interno di società europee in settori sensibili per la sicurezza dell’Unione. In quest’ultimo aspetto saranno tenuti sotto controllo i vertici di nazionalità russa presenti soprattutto in società legate alle infrastrutture del gas o alla rete elettrica.
Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, la banca la più colpita risulterebbe la AlfaBank, la più grande della Russia, di cui è proprietario Mikhail Fridman, un’oligarca vicino a Putin ma già sanzionato in precedenza e ora in carcere nel Regno Unito per sospetti di riciclaggio di denaro.
La lista di persone ed entità sanzionate è stata aggiornata e ora conta 130 nomi inclusi leader militari presenti nei territori occupati in Ucraina e giornalisti che supportano l’offensiva. Tuttavia, vi sono anche soggetti riconducibili al gruppo mercenario “Wagner” e altri legati all’Iran, paese accusato di rifornire la Russia di materiale bellico.
Sul piano del commercio, uno dei più importanti per minare gli introiti del paese, l’Unione Europea starebbe studiando un embargo sulle importazioni di gomma e asfalto all’interno dei paesi del Vecchio Continente e un divieto di esportazione verso la Russia su molti prodotti quali: autocarri e mezzi pesanti, macchine edili, pompe e componenti elettronici.
La questione dei diamanti
Un neo all’effettività di queste sanzioni rimane però la questione sui diamanti. La Russia è uno dei principali paesi estrattori della kimberlite (la roccia che ingloba i diamanti grezzi) e al momento non ha subito alcun tipo di limitazione alla loro commercializzazione.
I diamanti russi hanno dunque continuato ad essere esportati liberamente verso l’Europa e in particolare ad Anversa, il principale hub al mondo specializzato nel commercio e nella lavorazione dei diamanti con una tradizione in questo settore che è databile a partire dal XV secolo.
La questione rimane dunque opaca e non si capisce se questa volta i diamanti saranno inclusi nella lista dei beni sanzionati. Il Belgio sta lavorando con la Commissione Europea e con gli altri paesi del G7 per permettere una tracciabilità per i diamanti russi anche se l’opinione pubblica belga sta pressando sempre di più il Primo Ministro del paese, Alexander De Croo, per includere un embargo sui diamanti russi anche se le ricadute negative sull’economia belga non sono da sottovalutare.
Le azioni contro l’elusione delle sanzioni
La Commissione Europea vuole anche evitare l’aggiramento dell’embargo sul petrolio russo che viene attuato tramite l’utilizzo di navi registrate in paesi diversi, fattore questo che permette il libero scambio con i paesi europei.
Alcune indiscrezioni sostengono però che i vertici della Commissione Europea stiano lavorando per mettere fine a queste attività introducendo maggiori controlli verso le petroliere con sedi in paesi vicini alla Russia come Cipro o gli Emirati Arabi Uniti.
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