Inflazione UK ancora molto alta al 10,1% a marzo
I valori delle pressioni inflazionistiche nel Regno Unito sono in leggero rallentamento ma maggiori rispetto alle attese. Focus su prossime mosse della Bank of England.
I risultati nel Regno Unito
Questa mattina l’ONS (Office for National Statistics) ha diffuso i valori sull’indice dei prezzi al consumo nel Regno Unito nel mese di marzo. L’inflazione è risultata pari al 10,1% su base annuale, in calo rispetto al 10,4% di febbraio, sebbene sia scesa molto meno delle aspettative del consensus ferme al 9,8%.
Su base mensile, il CPI è aumentato dello 0,8% (0,5% stimato) ma è in calo rispetto all’1,1% del mese precedente.
L’indice core, che esclude i beni energetici e alimentari, è salito a marzo al 6,2% su base tendenziale, sopra le attese del consensus ferme al 6% e allo stesso livello del mese di febbraio.
Sul piano congiunturale, la componente core ha mostrato un incremento maggiore delle previsioni allo 0,9% (0,6% le stime) ma è in calo rispetto all’1,2% del mese precedente.
L’ONS ha inoltre notificato che la crescita dei prezzi degli alimentari e delle bevande non-alcoliche è salito al massimo dall’agosto del 1977.
Sul lato del PPI (Producers Price Index) i prezzi sono calati molto fino al livello più basso dall’ottobre 2021 all’8,7% rispetto all’11,9% di febbraio riflettendo il calo dei prezzi dei beni energetici.
L’inflazione nel Regno Unito continua, dunque, a rimanere a livelli elevati (la più alta dell’Europa Occidentale) mettendo ulteriori pressioni sulla Bank of England per continuare ad agire sui tassi di interesse. A questo punto, il mercato sconta già un ulteriore rialzo di 25 punti base per la prossima riunione di maggio che porterebbe il tasso di interesse di riferimento al 4,5%.
Mercati: Borse giù, GBP/USD sale
Le Piazze finanziarie europee sono in rosso in attesa di digerire gli effetti dei dati sull’inflazione (in attesa anche quella UE alle 11:00) e delle trimestrali americane.
Sul mercato Forex, la sterlina si apprezza con il GBP/USD che sale di 26 pips al momento dell’annuncio e si porta fino al massimo intraday di 1,2472.
Analisi GBP/USD
Il cable continua a mostrare un forte momentum rialzista sulle attese di una necessaria continuazione della politica monetaria restrittiva da parte della Bank of England mentre, allo stesso tempo, gli operatori si aspettano solo un altro rialzo da parte della Federal Reserve a maggio.
Su queste basi, le prospettive di breve periodo per una continuazione del trend positivo da parte del GBP/USD sarebbero rafforzate nel caso in cui fosse superato il massimo intraday di oggi a 1,2472 che metterebbe quindi in evidenza i picchi del 14 aprile a 1,2546 e quelli a 1,26 del 7 giugno 2022.
Le possibilità di un forte calo delle quotazioni rimangono scarse ma una inversione del trend potrebbe derivare dallo sfondamento del bottom del 10 aprile a 1,2344 che metterebbe le basi per un test del supporto del 3 aprile a 1,2274.
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