Macro UK, dietro-front su mini-budget spinge al ribasso i rendimenti dei GILTS

Il nuovo ministro delle finanze Jeremy Hunt, succeduto a Kwasi Kwarteng, ha rassicurato i mercati grazie alla sua proposta di ridimensionamento del taglio delle tasse e dei sussidi relativi al calmieramento delle bollette.

L’annuncio è arrivato ieri dopo che venerdì i mercati non avevano comunque apprezzato la proposta del primo ministro Liz Truss, seguita al licenziamento di Kwarteng, che prevedeva di abbandonare ben £18 miliardi di tagli alle tasse aziendali, considerati, evidentemente, una cifra esigua.

Al contrario, il piano proposto dal neo Cancelliere dello Scacchiere ha spinto al rialzo la sterlina e le quotazioni dei GILTS che hanno mostrato di apprezzare il marcato dietro-front. Infatti, l’annuncio dell’originale mini-budget da parte dell’ormai ex-ministro delle finanze Kwarteng aveva portato i rendimenti delle obbligazioni governative britanniche a livelli stratosferici creando di conseguenza grossi problemi ai fondi pensione - che avevano dovuto vendere altri asset finanziari per coprire le richieste di margine, alimentando il sell-off sui mercati. Vi è una correlazione inversa tra i prezzi e i rendimenti delle obbligazioni.

Gli effetti sui mercati

Questa mattina presto la coppia GBP/USD ha mostrato un forte momentum rialzista con un rialzo di 75 pips che lo ha portato fino ad un picco intraday di 1,1410. Nonostante ciò, a metà seduta il cambio GBP/USD si riporta attorno ai livelli di 1,1273 (-137 pips dal picco).

Anche i rendimenti dei titoli di stato britannici si sono raffreddati notevolmente dai massimi delle scorse settimane anche grazie all’intervento stabilizzatrice della Bank of England che ha iniettato liquidità acquistando i titoli con scadenza a trent’anni, frenando quindi il massiccio sell-off.

Il rendimento dei GILTS a trent’anni si attesta ora al 4,40%, in calo rispetto a più del 5% registrato a fine settembre ma in deciso aumento se confrontato con il livello precedente all’annuncio del mini-budget (3,75%).

Le previsioni

Dopo le montagne russe delle ultime settimane, il mercato obbligazionario britannico sembra essersi stabilizzato anche se ci vorrà ancora del tempo affinché ritorni a livelli “normali”. Crediamo che ulteriori fonti di instabilità potrebbero derivare da altri annunci da parte del governo britannico in merito al mini-budget anche se il suo completo ridimensionamento avrà solo effetti limitati sull’economia del Regno Unito.

Al contrario, ora i riflettori degli investitori saranno puntati sulle mosse della Bank of England che, dopo l’intervento stabilizzatrice sui mercati, sta ora ritardando il suo piano di Quantitative Tightening (per evitare ulteriori spinte ribassiste sulle quotazioni dei GILTS) affermando che la sua principale arma per combattere l’inflazione record continua a rimanere la politica monetaria.

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