In precedenti articoli, ai quali vi rimandiamo per ogni approfondimento, abbiamo già esaminato i criteri di costruzione dell’indicatore e il suo utilizzo avanzato nelle fasi trend following.
Vediamo ora se sia o meno conveniente utilizzare questo indicatore di Momentum nelle fasi laterali, come da più parti si afferma.
In molto articoli sparsi in internet si afferma che questo indicatore svolge la sua migliore e più efficace funzione nelle fasi laterali. Tuttavia, come per la gran parte delle tecniche che vengono suggerite per le fasi laterali dei prezzi, anche il ROC non sfugge alla regola che molto spesso una volta individuata una fase di congestione, questa è già al termine, di conseguenza risulta rischioso prendere posizione.
Per determinare un movimento laterale abbiamo infatti bisogno di almeno quattro punti, due minimi e due massimi. Capita così di frequente che, una volta individuata una formazione grafica di questo tipo, un eventuale breakout da un lato o dall’altro della congestione vanifichi l’analisi e le attese per un ritorno verso il lato opposto della congestione da parte dei prezzi.
A puro titolo di esempio, per comprendere meglio il significato di quanto affermato, supponiamo di avere individuato due minimi e due massimi di periodo e che il titolo si trovi ora in prossimità del secondo massimo. Un eventuale breakout rialzista in questo momento e la successiva partenza di un trend in direzione della rottura provocherebbe una perdita certa a quel trader che, confidando nella fase laterale e nella tenuta del secondo massimo si fosse posizionato al ribasso.
L’operatività risulta in questo caso abbastanza complessa perché il timing di entrata è notevolmente ritardato rispetto allo sviluppo della fase laterale e i movimenti che ne conseguono sono relativamente ridotti rispetto allo sviluppo di una fase di trend.
Nel grafico che segue la dimostrazione di quanto appena affermato riguardo alle fasi di lateralità.