Questa figura può essere di inversione o di continuazione del trend in atto. Per comprendere se il breakout può essere più o meno valido, si può effettuare uno studio dell’andamento dei volumi.
I volumi dovrebbero contrarsi durante la formazione della figura per poi espandersi al momento del break out. Per cui breakout senza incremento dei volumi (rispetto alla fase di formazione della figura) potrebbero fornire falsi segnali.
Ancora, è possibile osservare i volumi durante la formazione della figura: volumi che si espandono quando il prezzo si dirige verso la parte alta della figura possono suggerire un breakout della parte superiore e viceversa. I breakout che siano confermati da un aumento del volume forniscono segnali più importanti e affidabili.
Ma vediamo come si possono sfruttare dal punto di vista operativo queste figure, cominciando dal breakout rialzista.
Lo sfruttamento operativo più comune di questa figura consiste nel posizionarsi long sul mercato al breakout del lato superiore del trading range, possibilmente confermato da aumento di volumi, in modo da filtrare qualche falso segnale, inserendo poi uno stop loss a protezione qualche tick sotto il lato inferiore della figura.
Una entrata più conservativa, e decisamente più prudente che consente di diminuire notevolmente l’entità dello stop e di evitare anche qualche falso segnale, consiste nell’attendere la formazione di un pullback dopo il breakout. Spesso, infatti, il prezzo dopo avere accelerato nella direzione del breakout, torna indietro (appunto, pullback) a testare la “vecchia” trendline di resistenza, divenuta ora supporto, per poi tornare a salire.
Possiamo quindi posizionarci long sul mercato dopo il pullback, posizionando lo stop loss proprio sotto il pattern utilizzato come reversal per entrare in posizione; in questo modo ottimizziamo l’entrata e diminuiamo l’entità dello stop. Unico inconveniente da prendere in considerazione è che non sempre si assiste alla formazione del pullback e, quindi, utilizzando questo metodo più conservativo, potrebbe a volte capitare di non riuscire ad entrare in posizione.
Per il segnale ribassista (short) vale ovviamente l’esatto opposto.
Vediamo alcuni esempi reali:
Il grafico sottostante mostra una lunga fase di accumulazione del titolo americano Assurant Inc. In data 10 marzo 2010 i prezzi rompono la resistenza, effettuano un pull back sul nuovo supporto e poi riprendono a salire per raggiungere perfettamente il target che è esattamente la proiezione dell’ampiezza del trading range.
In questo caso i volumi non confermano la figura, ma avremmo avuto un pullback “da manuale”.