Molti dei trader che ho conosciuto utilizzano tecniche più o meno collaudate di breakout, ovvero prendono posizione alla violazione da parte dei prezzi di un livello importante di supporto o di resistenza. Personalmente, dopo le prime esperienze negative, ho sviluppato una particolare avversione per le tecniche di breakout.
Pensandoci bene, infatti, quando si verifica la violazione di un livello grafico importante, è pressoché impossibile sapere in anticipo se si tratterà di un breakout valido, vale a dire se il trend potrà proseguire nella direzione della violazione. Capita infatti spesso che prezzi, dopo aver violato un importante livello di supporto o resistenza, tornino indietro dando luogo ad un falso segnale.
Una soluzione per evitare di cadere in queste che si rivelano vere e proprie trappole, tanto da essere definite nel gergo comune con l’appellativo di “bull trap” o “bear trap”, è quella di evitare di aprire la posizione sul primo movimento di breakout e di attendere un ritorno dei prezzi sul livello precedentemente violato, ovvero quello che viene comunemente definito “pullback”.
Il pullback, in analisi tecnica, consiste infatti in un nuovo test, da parte dei prezzi, del livello di supporto o di resistenza violati in precedenza.
Nell’immagine che segue è rappresentato un breakout rialzista con successivo pullback sulla precedente resistenza che, una volta violata al rialzo, funge poi da supporto al ritorno dei prezzi.
Figura 1