Abbiamo già parlato di questo indicatore di Momentum nella sezione della Analisi algoritmica alla quale vi rimando per comprendere i criteri di costruzione e i limiti di un suo utilizzo secondo i segnali derivanti dagli schemi classici che prevedono di acquistare quando l’indicatore supera dal basso in alto la linea dello zero e di vendere, viceversa, quando il Price Rate of Change la attraversa dall’alto verso il basso.
Vediamo ora come utilizzare in modo avanzato questo indicatore prendendo in considerazione le soglie di ipercomprato e ipervenduto. Vedremo anzitutto come identificarle e poi come utilizzarle in ottica operativa.
Prendendo in considerazione i criteri di costruzione dell’indicatore, possiamo intanto osservare che, come ci si aspetterebbe: se i prezzi salgono l’indicatore si mantiene positivo; al contrario una discesa dei prezzi comporta una inclinazione negativa della linea dell’indicatore.
Abbiamo accennato più volte nei vari articoli come la difficoltà principale nell’individuare zone di ipercomprato e ipervenduto in tutti gli indicatori consista nel fatto che, a differenza degli oscillatori, questi strumenti di analisi algoritmica non hanno livelli prefissati inferiori o superiori che possano tornare utiliper questa finalità.
Tuttavia il ROC genera comunque delle area che possono essere qualificate come estreme per definire zone di ipercomprato e ipevenduto.
Esistono (è quasi ovvio) tre condizioni di mercato: rialzista, ribassista e laterale. Si potrebbe dire che il ROC funzioni particolarmente bene in mercati laterali con fluttuazioni abbastanza regolari. In questa condizione di lateralità risulta molto semplice per chiunque, basandosi sull’andamento recente dell’indicatore, individuare aree estreme e prevedere possibili punti di svolta dei prezzi.
Quando invece il titolo è in tendenza occorre utilizzare un metodo quanto più oggettivo possibile per individuare le zone c.d. estreme su cui operare.
Per loro natura alcuni titoli sono più o meno volatili di altri e, di conseguenza, per ogni titolo su cui intendiamo operare occorre individuare quali siano le area di ipercomprato e ipervenduto che meglio si adattino al ROC applicato a quel determinato strumento.
Nel grafico che segue abbiamo il titolo Saipem su base giornaliera. Inseriamo una semplice media a 20 periodi che ci scandisce il trend di fondo e l’indicatore ROC (Price rate of Change) a 12 periodi.