Accordo repubblicani-democratici per scongiurare un nuovo Shutdown. Mercati in attesa di Trump
Nessun muro nell'accordo provvisorio di finanziamento federale. Solo $1,37 miliardi per un recinto addizionale di 90 km. Resta l'incognita Donald Trump: la mancata firma entro venerdì riaprirebbe il blocco americano.
Accordo provvisorio tra democratici e repubblicani per evitare un nuovo blocco dell’amministrazione federale a stelle e strisce. Dei pochi particolari finora noti, tra i finanziamenti concessi vi sarebbe lo stanziamento di 1,37 miliardi di dollari per erigere una recinzione lungo il confine meridionale, lo stesso ammontare stanziato dal governo lo scorso anno, ben lontano dai 5,7 miliardi inizialmente richiesti dal Tycoon americano.
La notizia è giunta nella notte: il Congresso ha fatto sapere di aver "raggiunto un accordo di massima" sullo stanziamento di fondi per il programma di messa in sicurezza delle frontiere fino al 30 settembre, chiusura dell’anno fiscale.
Stati Uniti: lo shutdown e i suoi effetti
Tutt'altro chiaro è invece se il presidente repubblicano accetterà tale compromesso. La fermezza di Trump circa la costruzione del muro al confine col Messico ha portato a dicembre il blocco dell’amministrazione per 35 giorni (il periodo di shutdown più lungo della storia), interrotto poi sul finire di gennaio (per tre settimane) al fine di corrispondere gli stipendi federali (800 mila lavoratori), permettere le riapertura degli uffici e consentire ai negoziatori del Congresso di procedere.
La chiusura delle agenzie federali sospende alcune attività chiave per l’economia, tra cui la manutenzione dei parchi nazionali, la pubblicazione di dati macro fondamentali per i mercati finanziari, l’attività di controllo del traffico aereo, che ha provocato ritardi di centinaia di voli negli aeroporti di New York e di Filadelfia.
Donald Trump fermo sul muro con Messico
Fonti vocine alla Casa Bianca hanno confermato che degli 1,37 miliardi previsti per la sicurezza di confine, nessuno sarebbe specificamente destinato alla costruzione del muro col Messico, fortemente contestato dai democratici perché “costoso e inefficace”. Le risorse dovrebbero invece esser impiegate per l’installazione di una palizzata addizionale lunga circa 55 miglia (90 km), un progetto in essere già da prima che Trump salisse al potere.
Poco dopo l’annuncio dell’accordo preliminare, Donald Trump ha tenuto una manifestazione nella città di confine di El Paso, Texas, per sostenere la necessità di una barriera atta a proteggere gli americani da criminali violenti, droghe ed un "tremendo assalto" di carovane di migranti.
"Forse sono stati fatti dei progressi; forse no" ha confermato Trump, aggiungendo: “Solo perché lo sappiate: costruiremo il muro comunque".
Beto O'Rourke, ex deputato democratico del Texas che potrebbe valutare la corsa alla Casa Bianca nel 2020, ha tenuto un contro speech a 200 metri di distanza, accusando Trump di alimentare "false paure".
Termini dell’accordo tra Repubblicani e Democratici
Tra gli altri punti discussi, i democratici avrebbero rinunciato alla proposta di diminuire il numero dei letti per la detenzione degli immigrati negli Stati Uniti, nata sui sospetti che l'amministrazione Trump stesse aumentando la capacità di detenzione come mezzo per accelerare le deportazioni di immigrati clandestini.
L’intenzione dei legislatori che hanno condotti ieri i negoziati era quello di sigillare un piano entro lunedì sera per lasciare che il testo passasse alla Camera dei Rappresentanti e al Senato, per poi andare alla firma del presidente Trump entro venerdì, quando scadrà il periodo transitorio di finanziamenti per il Dipartimento della Sicurezza Nazionale, il Dipartimento di Giustizia e diversi altre agenzie federali. In caso di mancata firma, gli Stati Uniti saranno di nuovo in shutdown.
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