Bce rimanda ogni decisione: Draghi conferma politica accomodante. EUR/USD sotto 1,1260
Nulla di fatto dalla Banca centrale europea. Mario Draghi: troppo presto per discutere le specifiche del Tltro. Principali rischi di mercato: fattori geopolitici, protezionismo e vulnerabilità economie emergenti. Euro in calo.
La Banca centrale europea conferma le attese di mercato e conclude la terza riunione 2019 del board Bce con un nulla di fatto. Sulle conferme di una politica monetaria accomodante a lungo, sono tornate le vendite sull'euro: la coppia EUR/USD è tornata a testare livelli al di sortto di 1,1260, con un minimo di giornata in area 1,1230. Nuova volatilità sul cambio attesa per stasera, quando la Federal Reserve mpubblicherà i verbali dell'ultimo meeting di marzo.
Highlights Bce: cosa ha detto Mario Draghi
"Troppo presto" per poter decidere e discutere i termini della prossima asta Tltro (da settembre 2019 a marzo 2021); rischi contenuti di non tenuta dell’economia europea (basse probabilità di recessione); permanenza delle incertezze su scala globale, legate principalmente a fattori geopolitici, protezionismo e vulnerabilità dei mercati emergenti; inflazione passibile di ulteriori ribassi nei prossimi mesi (in relazione anche all’andamento del prezzo del petrolio); infine, ampio consenso circa la necessità di mantenere una politica monetaria accomodante.
Tltro III: le specifiche nei prossimi meeting
A poco più di un mese dal meeting dello scorso 7 marzo, quando il governatore Mario Draghi annunciò l’avvio di una nuova asta di liquidità a target a medio termine (Tltro, in tranche trimestrali con scadenza a due anni) volta ad aiutare il sistema del credito dell’Eurozona, la Bce ha confermato oggi la necessità di ulteriori stimoli a sostegno dell’economia, ribadendo l’assenza di fattori che possano far temere un rischio di recessione dell’area euro.
Bce: tassi d'interesse bassi e a lungo
Il Consiglio direttivo dell’istituto di Francoforte ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse sulle operazioni di finanziamento principali e i tassi di interesse sul meccanismo di rifinanziamento marginale, rispettivamente pari allo 0% e allo 0,25%. Stabile anche il tasso sui depositi del settore bancario, fermo da marzo 2016 a -0,40%. La Bce sta valutando gli effetti collaterali che un tasso negativo sui depositi possa avere sulla profittabilità degli istituti di credito dell'Eurozona, riservandosi di agire in futuro, se necessario.
In linea con quanto già si era appreso nei meeting precedenti, la Bce manterrà tassi d’interesse bassi fino almeno a fine 2019 e, in ogni caso, “per tutto il tempo necessario a garantire la convergenza del target d'inflazione a livelli inferiori ma prossimi allo 2% nel medio termine”.
Bce: reinvestiti in toto i titoli in scadenza
Seguendo la linea accomodante, il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in toto i titoli in scadenza acquistati nell'ambito del programma app (asset purchase programme) per un periodo di tempo prolungato, oltre la data del primo rialzo dei tassi di interesse e in ogni caso fino a quando sarà necessario mantenere condizioni favorevoli di liquidità, con un ampio margine di accomodamento monetario.
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