Cina apre all'estero. Trump chiude a Pechino: sì ad un accordo, ma i dazi restano. Atteso nuovo meeting
Accordo Usa-Cina? Possibile. Meno probabile è invece che gli Stati Uniti decidano di rimuovere nel breve le proprie tariffe su 250 miliardi di dollari di merci d’importazione cinese. La ragione? L’assenza di fiducia.
Accordo Usa-Cina? Possibile. Meno probabile è invece che gli Stati Uniti decidano di rimuovere nel breve termine le proprie tariffe su 250 miliardi di dollari di merci d’importazione cinese. La ragione? L’assenza di fiducia. I confini della guerra commerciale tra le due maggiori economie al mondo si fanno così meno netti e, di rimando, meno stabili.
"Non stiamo affatto parlando di rimuoverli” ha riportato ieri il Presidente Donald Trump interrogato circa l’annullamento dei dazi. “Stiamo parlando di lasciarli per un considerevole periodo di tempo". Trump ha quindi aggiunto: “dobbiamo assicurarci che, nel caso sottoscrivessimo un accordo con la Cina, la Cina rispetterà tale accordo, perché in passato ha avuto diversi problemi a convivere con determinate clausole".
Negoziati Washington-Pechino: resta il focus tecnologia
I negoziati commerciali tra i due governi riprenderanno la prossima settimana, quando il ministro del Tesoro statunitense, Steven Mnuchin, ed il rappresentante commerciale, Robert Lighthizer, si recheranno a Pechino per cercare di finalizzare un accordo tra i paesi. E’ inoltre previsto che una delegazione cinese, guidata dal vice premier Liu He, si rechi poi a Washington per ulteriori colloqui.
Le trattative erano state sospese a fine febbraio appena prima della data attesa per il rialzo dei dazi americani (poi congelati): le due parti stavano cercando di capire come superare alcuni punti critici. In primis, il furto di proprietà intellettuale ed il trasferimento forzoso di tecnologia americana, che accusa la Cina di concorrenza sleale, di aver condotto attacchi informatici e costringendo le imprese americane a cedere la tecnologia proprietaria in cambio dell'accesso ai mercati cinesi.
Segni di apertura dalla Cina: la nuova legge sugli investimenti
Pechino ha respinto le accuse fin dal principio. Ma, allo stesso tempo, ha introdotto volte a smussare le preoccupazioni degli investitori esteri (degli Stati Uniti), tra cui, ad esempio, una nuova legge sugli investimenti stranieri firmata questo mese, che dovrebbe rafforzare la trasparenza per quelle aziende che desiderano entrare a far parte del mercato cinese.
La legge, che entrerà in vigore dal 1 gennaio del 2020, dovrebbe tutelare i diritti d’autore degli investitori stranieri e mandare un segnale trasparente circa la forza ed il potenziale del mercato interno cinese. Dalla fine del 2018, secondo quanto riportato dalle autorità governative cinesi, quasi 960 mila aziende estere hanno investito nella Repubblica Popolare.
Meeting Usa-Cina: indiscrezioni per fine aprile
Secondo quanto riportato da una funzionaria dell'amministrazione Trump alla CNN, le parti sperano di raggiungere un accordo entro fine aprile, quando potrebbe esser convocato un vertice presso il resort Mar-a-Lago di Trump in Florida, dove nel 2017 ha ospitato il presidente cinese Xi Jinping. Inizialmente si era parlato del 27 marco come papabile data per un meeting, poi rettificato con l’ipotesi di giugno.
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