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Buste paga del settore non agricolo sui massimi da nove mesi: così Donald Trump porta a casa l’ennesimo risultato positivo di un 2018 al fulmicotone, mettendo a tacere le voci di coloro che male avevano reagito ieri al calo dell’indice ISM manifatturiero a stelle e strisce (in crescita, ma ad un ritmo meno sostenuto) per l’ultimo mese di 2018.
Positiva la reazione di Wall Street, che ha aperto l'ultima seduta di settimana in territorio largamente positivo; buono il rialzo dell'indice Dow Jones, che ha avviato le contrattazioni in area +1,4%, passando in breve tempo ad una perdormance del 2,5-3%.
La palla passa dunque alla Federal Reserve che, di fronte ad un’economia che continua a tirare, non avrà molte giustificazioni per deviare dal proprio piano di aumento dei tassi d’interesse intrapreso sul finire del 2015 ed intensificatosi a partire dal 2017.
Con 312 mila nuovi impieghi non-farm creati nel mese di dicembre (contro attese a 178 mila) il mercato statunitense si conferma vivo e solido, nonostante l’aumento del tasso di disoccupazione, salito dello 0,2% al 3,9%, soglia che certifica comunque la quasi totale occupazione.
L'incremento del tasso di disoccupazione è tuttavia da leggere alla luce del rialzo del tasso di partecipazione al mercato del lavoro, passato al 63,1%, sui massimi dal 2014.
Non-farm payrolls: cosa sono, quanto impattano
L'indice Nonfarm Payrolls (che quantifica il numero dei nuovi salariati del settore non agricolo) è tra i dati più rappresentativi del mercato a stelle e strisce: il totale dei salariati non-farm, rilasciato ogni primo venerdì del mese, rappresenta infatti l'80% circa di tutti gli aventi impiego negli Stati Uniti, che partecipano dunque alla formazione del Prodotto interno lordo della Regione.
La positività legata ad un mercato del lavoro più dinamico delle attese ha portato il dollaro americano a consolidarsi, spingendo il biglietto verde a rialzare la testa (+0,35%) dopo i recenti cali. Contestuale è stato inoltre il rialzo del rendimento sul Treasury americano, venduto nelle fasi di maggior fiducia.
Complessivamente, il 2018 ha visto la creazione di 2,6 milioni nuovi posti di lavoro, in crescita rispetto ai 2,2 milioni del 2017.
Da una panoramica più ampia del lavoro Usa, il mercato ha accolto con entusiasmo la rilevazione sul salario orario medio percepito, cresciuto a dicembre dello 0,4%, corrispondente ad un incremento annuo del 3,2% (contro attese al 3%).
Nel pomeriggio, intanto, è attesa la dichiarazione del Governatore della Fed, Jerome Powell, che interverrà ad Atlanta assieme ai predecessori, Janet Yellen e Ben Bernanke.
A proposito, hanno commentato i nostri analisti, “sul fronte di politica monetaria, continuiamo a credere che la Fed prenda atto del sensibile aumento dei rischi dell’economia globale e preferisca attendere maggiori indicazioni prima di riprendere il sentiero dei rialzi dei tassi d’interesse”.
Al momento, “escludiamo un passo indietro, ovvero un taglio dei tassi, manovra che non sarebbe giustificata dai fondamentali macroeconomici”.