Schiarite sulla Brexit: apertura dei Tory più scettici a May. Nodo cruciale, il backstop d'Irlanda
Brexit verso il rinvio? Brexit verso il no-deal? Brexit verso l'accordo? Le nuovi sull'uscita del Regno Unito dall'Ue sono ancora tante. Segnali di apertura rinfrancano però gli animi. Effetti sulla sterlina.
Brexit, troppe nubi all’orizzonte, ma con qualche speranza in più. Se la scorsa settimana il refrain della questione inglese è stata la possibile estensione dell’Articolo 50 oltre il termine del 29 marzo, l’ottava che si apre oggi pare concentrarsi su un’altra parola: apertura.
Brexit news: il conto alla rovescia
A 25 giorni dal termine fissato per l’uscita inglese dall’Unione e a meno di 10 giorni dal voto del 12 marzo in cui il Parlamento si esprimerà nuovamente sull’accordo May, otto deputati in rappresentanza dei Tory più euroscettici e degli esponenti della destra unionista dell’Irlanda del Nord hanno mostrato maggior apertura circa la possibilità di votare a favore del deal. Questo, a condizione che il governo sigli con Bruxelles una clausola a garanzia di una estensione senza scadenza dell’accordo volto a mantenere aperto il confine irlandese (clausola temporanea del backstop) il cui valore legale dovrà esser assicurato dall'attorney generale, Geoffrey Cox. La clausola di backstop prevede che l’Irlanda del Nord continui a far parte dell’Unione doganale anche dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione.
La conferma sarebbe arrivata per iscritto in una lettera anticipata dal Sunday Times ed inviata dai diretti interessati a Theresa May, una news che è stata letta dai mercati come un’ulteriore passo avanti per scongiurare l’avvento di una Brexit no-deal, la peggiore delle situazioni possibili per tutte le parti in causa.
Modifiche all'accordo May: un backstop senza scadenza
Ad appoggiare la proposta di un'aggiunta al testo inbiziale, è stato anche il ministro Liam Fox, tra i più convinti brexiteers, che ha accolto positivamente lo "sforzo genuino di cercare un terreno comune", commentando invece come "completamente inaccettabile" l’idea di votare a favore di una dilazione del termine col fine di “sabotare” la realizzazione della Brexit.
Segnali di apertura si sarebbero inoltre iniziati a registrare da Bruxelles: il responsabile Ue alle trattative sulla Brexit, Michel Barnier, ha affermato che l’Unione potrebbe valutare la possibilità di fornire ulteriori garanzie sulla natura al momento temporanea del backstop irlandese.
Brexit: Bruxelles apre al rinvio, ma con un piano preciso
L’Europa sarebbe inoltre aperta ad una eventuale richiesta inglese di estendere l’Articolo 50, chiedendo però, nel caso si verificasse tale situazione, un chiarimento degli obiettivi che il Regno Unito intende perseguire.
Qualora Londra presentasse tale richiesta, gli Stati membri dell’Unione dovranno esprimere un parere unanime entro il prossimo 21 marzo. Prima di tale data, in linea di massima, gli inglesi potrebbero già essere andati incontro ad un triplice voto: quello del 12 marzo, sul May deal, quello del 13 marzo, sull’eventuale consenso ad una Brexit senza accordo, e quello del 14 marzo, circa l’estensione dell’articolo 50 oltre la scadenza del 29 marzo.
Analisi del cambio GBP/USD
Alle notizie di una maggior apertura sia interna al Regno Unito, che esterna ad esso (Bruxelles), il pound ha consilidato gli apprezzamento dell'ultimo periodo.
"Il cambio GBP/USD" commenta Vincenzo Longo di IG "sta correggendo dopo il rally delle scorse sedute, che l’ha portato a rivedere i massimi da luglio scorso, a 1,3350. Ci aspettiamo ulteriori risalite nel caso l’incubo di una hard Brexit o di una no-deal Brexit dovesse dissolversi ulteriormente".
"Il principale target al momento è 1,37. La discesa tornerebbe a preoccupare invece in caso di sfondamento del supporto a 1,30, con il pericolo di in ritorno verso i minimi di inizio anno che potrebbero concretizzarsi".
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