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Theresa May verso il voto di sfiducia.
La notizia, confermata nelle prime ore di giornata, era già nell’aria: alcuni parlamentari del partito conservatore, lo stesso della premier britannica, avevano infatti annunciato la presentazione di alcune lettere di sfiducia (48), un numero sufficiente da porre a rischio alla leadership inglese.
E’ stato Graham Brady, presidente del comitato di partito, a confermare che la soglia necessaria per promuovere la votazione era stata superata. La Camera dei Comuni sarà chiamata stasera alle ore 18:00 ad esprimere il proprio parere. Allo scrutinio, che terminerà entro le ore 20:00, farà seguito l’annuncio.
Per affondare il Governo saranno necessari 158 voti. Nel caso di un raggiungimento di tale soglia, il Regno Unito rischia di finire nel caos.
Non si è fatta attendere la risposta di Dwning Street: "Mi opporrò alla sfiducia con qualsiasi arma a disposizione". May ha inoltre reso noto l'appuntamento del prossimo giovedì, quando la premier inglese incontrerà i leader europei, coi quali "si stanno facendo progressi".
Negativa la reazione della sterlina appena dopo l'annuncio del voto: la divisa inglese è tornata a perdere contro euro oltre lo 0,2%, in direzione 0,9040 contro un precedente livello a ridosso di 0,9070. La stessa ha però reagito subito dopo le parole della esponente di Governo.
Dopo il rinvio del voto in parlamento dell’accordo sulla Brexit e a seguito delle due ore di incontro di ieri tra la premier inglese e il presidente alla commissione Ue, Jean Claude Juncker (il quale ha ribadito la non intenzione di rinegoziare l’accordo), i parlamentari del partito sono scesi in campo, chiedendo la sfiducia.
Il piano di divorzio del Regno Unito dall'Unione europea si trova ora di fronte ad un nuovo scenario di rischio.