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Per una chiusura negativa a Wall Street, c’è una Cina che stupisce il mercato e che torna a mostrare una surplus commerciale superiore alla attese, con un avanzo record nei confronti degli Stati Uniti. Non mancano però i timori di un rallentamento futuro.
Con un calo dell’import superiore alle attese ed un export annuale balzato a settembre a quota +14,5%, il saldo della bilancia commerciale del Dragone si presenta positivo e in forze. Una tendenza, questa, che si è riverberata anche sui risultati odierni dei mercati asiatici, che dopo due settimane di ribassi si sono stabilizzati in area positiva. Le perdite sono però proseguite a Shanghai, dopo che l'indice principale ha toccato il proprio minimo dal 2014.
Gli investitori non sembrano riuscire a tranquillizzarsi, percependo ancora importanti fragilità strutturali. Gli indicatori sui timori relativi la tenuta di Wall Street hanno toccato i massimi da otto mesi, fattore che potrebbe aprire la strada a nuovi, ulteriori, ribassi. Tra le preoccupazioni, anche la sostenibilità della crescita cinese, prima locomotrice di crescita a livello globale.
In giornate critiche per i titoli tecnologici statunitensi, Hong Kong ha segnato un rialzo dell'1,8%, con il settore dell'Information Technology cresciuto del 3,85%; sul risultato ha contribuito la performance del gigante dei videogiochi e dei social media, Tencent Holdings Ltd, in rialzo del 6%.
Surplus cinese sui massimi con gli Stati Uniti
L'avanzo commerciale cinese con gli Stati Uniti è salito a settembre fino ad un massimo record di 34,13 miliardi di dollari, mentre il dato ad agosto si fermava a 31,05 miliardi. Il saldo con gli Usa, da solo, è superiore al dato di mercato complessivo, prossimo ai 31,69 miliardi di dollari.
Il recente incremento delle esportazioni cinesi (+14,5%) potrebbe esser dovuto ad un incremento degli ordini da parte degli esportatori che hanno approfittato del periodo appena prima che le tariffe degli Stati Uniti colpissero il mercato del Dragone. I dati potrebbero quindi accusare segni di stress nei mesi a venire.
Per contro, le importazioni mensili sono salite del 14,3% anno su anno, contro le attese che vedevano un aumento del 15%.
Con l’applicazione delle tariffe americane, l’obiettivo della Cina sarà quello di cercare di mantenere le proprie linee commerciali con il resto del mondo, che pesano circa il 25% della produzione industriale totale del Paese.