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Tutto pronto per il G20 d’Argentina che apre oggi le porte alle 10:30 (14:30 italiane) ai rappresentanti e alle autorità delle venti più influenti economie al mondo, sia sviluppate che emergenti, rappresentanti l’85% del Pil globale ed il 75% degli scambi internazionali.
Per l'occasione, Buenos Aires ha elevato al massimo il livello di sicurezza (24 mila forze dell'ordine), specie dopo le vicende di violenza della scorsa settimana, in occasione della finale di ritorno del Libertadores tra River Plate e Boca Juniors.
G20: le questioni da discutere
Guerra commerciale, mercato del petrolio, accordo sulla Brexit, crisi in Crimea, rischi geopolitici e tensioni internazionali sul fronte sia diplomatico che economico, senza tralasciare il caso Khashoggi: sono diverse le questioni da discutere, in una due giorni che si concluderà sabato sera, con l’incontro tra i presidenti Donald Trump e Xi Jinping, uno dei vertici più attesi dell'edizione.
Chi partecipa al G20: gli Stati
Tra coloro che prenderanno parte al G20 di Buenos Aires, il primo che si tiene in America del Sud, vi saranno Argentina, Arabia Saudita, Australia, Brasile (il neoeletto premier brasiliano, Jair Bolsonaro, è tra gli assenti confermati), Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia ed Unione europea. Tra gli Stati “ospiti” dell’edizione, Cile e Paesi Bassi. La Spagna, fuori dalla lista, è tra gli “Invitati permanenti”. Assieme a questa, l’Unione Africana (coi rappresentanti di Senegal e Ruanda) e l’Associazione nazionale del Sudest asiatico.
Temi caldi del G20: non solo Cina-Usa
L’attenzione del mercato resta alta in vista del meeting tra i vertici di governo cinese ed americano, che potrebbero smussare i toni della discussione, cercando di raggiungere un accordo sul fronte del commercio internazionale. Il timore è che, a prevalere, siano ancora una volta gli interessi personali di Xi e Trump, che vedrebbero l’intensificarsi della guerra tariffaria, a discapito dell'intera economia. Tra i due sussisten infatti una rivalità che va ben oltre il mero commercio, e che riguarda la sfera di influenza su scala mondiale, nonché la lotta per la supremazia tecnologica.
Attesa dagli osservatori è anche la firma del trattato tra Usa, Canada e Messico, volto a sostituire il vecchio Nafta.
Cancellato invece l’incontro di Trump col presidente russo, Vladimir Putin, a causa degli sviluppi della crisi in Ucraina, che ha minato i rapporti tra i due, dopo la mancata liberazione, da parte dei russi, di navi e marinai della marina locale. E’ invece probabile che i ministri degli Esteri, Lavrov e Pompeo, si riuniscano per una discussione.
Nella agenda del Tyccon, altri due incontri meritano attenzione: si tratta di quello col presidente turco, Tayyip Erdogan, e quello col principe saudita, Mohammed bin Salman. Un’occasione, questa, in cui si cercherà di far luce sul caso Khashoggi.