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Il futuro di Benetton: da Atlantia a Pirelli, passando per Autogrill

In un periodo non facile per il Gruppo, la scomparsa di Gilberto, 77 anni, segue quella del fratello Carlo, mancato a luglio. Si riaccendono così i riflettori su Benetton, dopo la tragedia del Ponte Morandi.

Autogrill
Fonte Bloomberg

Il mondo della finanza e della maglieria danno il loro addio a Gilberto Benetton, imprenditore italiano, co-fondatore del Gruppo Benetton, nonché dodicesimo uomo più ricco d’Italia secondo la rivista Forbes.

La storia dell’azienda, fondata nel 1965 da Luciano, Gilberto, Giuliana e Carlo Benetton, ha visto negli anni una rapida escalation, non solo in termini di fatturato e aree d’interesse, ma anche in relazione alla tipologia del business.

La Benetton di Gilberto: storia del gruppo, dai tessuti alle autostrade

Dopo un primo decennio di crescita, nel corso degli anni ‘80 Gilberto proietta l’attività della famiglia verso la diversificazione: partita come azienda tessile, Benetton penetra successivamente il settore bancario/assicurativo, delle infrastrutture e dei trasporti.

Tra i nomi che si legano al co-fondatore del gruppo compaiono la finanziaria della famiglia, Edizione Srl, e la firma Autogrill, per la quale Gilberto fu vice-presidente. Edizione Srl detiene attualmente il 67% delle azioni societarie. Seguono a queste il colosso delle concessioni, Atlantia (ex Autostrade Spa), e le realtà di Mediobanca, Pirelli & C. e Allianz, per le quali Gilberto ricoprì il ruolo di consigliere.

Dopo il delisting da Piazza Affari nel maggio 2012, la società torna nelle mani della holding di famiglia, che si riorganizza, portando a compimento nel 2015 una serie di scorpori e scissioni.

In un periodo non facile per l’universo Benetton, la scomparsa di Gilberto, avvenuta a 77 anni dopo un breve periodo di malattia, riaccende i riflettori sugli equilibri del gruppo e sui nuovi assetti futuri.

Al centro dell’analisi, la guida delle due realtà Atlantia e Autogrill, che potrebbero finire sotto la direzione del figlio, Alessandro Benetton.

Atlantia: -40% in due mesi. Pesa la tragedia del ponte Morandi

Tornato sui minimi a quattro anni, il titolo Atlantia ha registrato ingenti perdite a seguito della tragedia del ponte Morandi, il cui crollo il 14 agosto ha provocato 43 vittime. Dopo mesi di diatribe, lo scorso venerdì il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, assieme col vice premier Luigi Di Maio hanno confermato che Fincantieri avrà un ruolo di spicco nella ricostruzione del viadotto. Autostrade per l'Italia, società del gruppo Atlantia, concessionaria del tratto di autostrada A10 sul quale si trovava il ponte, resta invece fuori dalla ricostruzione per volontà dell'esecutivo.

Ad inizio anno, Atlantia ha concluso un accordo con il costruttore spagnolo ACS per il controllo del gruppo autostradale Abertis.

Autogrill: titolo stabile attorno agli 8,5 euro. Possibile deal all'orizzonte

L’operatore della ristorazione ha di recente confermato il proprio impegno verso eventuali deal trasformativi. Secondo quanto riportato da Banca Imi, uno spin off delle attività di HMSHost o una sua quotazione separata per raccogliere risorse fresche potrebbe essere una delle possibilità per finanziare un grosso deal, che tuttavia troverà realizzazione solo nel medio termine. Il problema principale nel realizzare un'operazione trasformativa è il rischio di "strapagare" la possibile preda e di non ottenere sinergie.

Fin dal principio Autogrill non ha risentito particolarmente delle vicende legate al ponte Morandi: seppur con la revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia, Autogrill continuerà a garantire lo stesso servizio fino a nuova gara, risentendo semmai negativamente della chiusura del tratto autostradale.

Mediobanca: sui livelli di maggio, in area 7,70 euro. Si discute del patto

Dopo l’addio di Vincent Bollorè dal patto parasociale, Mediobanca deve ora decidere se riformulare un accordo per blindare nuovamente il proprio capitale (ridimensionando l’attuale quota del 25% in mano agli azionisti) e quello del suo asset più prezioso: Assicurazioni Generali. Banca Mediolanum sarebbe favorevole ad un patto light, per garantira quella libertà che il patto precedente non consentiva. La famiglia Doris è azionista con 3,3% circa di Mediobanca che a sua volta possiede il 13% circa di Generali, quota che dovrebbe scendere a 10% entro il prossimo giugno.

Pirelli: quotazione su nuovi minimi, sotto i 6 euro. Camfin si rafforza

Camfin ha deliberato l’acquisto di azioni Pirelli fino a un massimo del 2% del capitale. La notizia arriva dopo la scadenza ad inizio ottobre della clausola di lock-up. La holding composta dai soci italiani di Pirelli, tra cui compaiono i nomi di Marco Tronchetti Provera & C, Fidim, Massimo Moratti e Finanziaria Alberto Pirelli, ha acquistato 200.000 azioni portando la propria quota a circa l’11,37% del capitale.

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