Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito "IG"). Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti e del riassunto trimestrale.
Dai 311 punti di ieri ai 315 di oggi, dopo un calo daily dell'1,5%. Ha aperto in rialzo lo spread Btp/Bund nel giorno seguente alla bocciatura da parte della Commissione europea della manovra di bilancio 2019. Una crescita, questa, che pesa sull’indice dei titoli bancari italiani, che si muove oggi in territorio negativo, tra -1,4 e -1,7%.
E’ stato il vice-presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ad ufficializzare ieri “con rammarico” l'inadempienza grave della manovra Italiana rispetto alle dettami stabiliti dall’Europa. Una decisione, questa, già scontata dal listino milanese, che si è mosso in territorio, terminando con un guadagno dell’1,4%. Settore trainante di giornata, quello bancario, cresciuto del 2,35%, superiore al +1,88% registrato dall'indice europeo.
Manovra Italia e Commissione Ue: i prossimi passi
Dopo la bocciatura europea, il governo studia ora le prossime mosse da compiere.
Nel pomeriggio di oggi, il Premier Giuseppe Conte si recherà alla Camera per una informativa urgente. Le discussioni dovranno ruotare attorno alla sentenza del commissario agli affari Ue, Pierre Moscovici, che ha ribadito “il debito italiano resta la principale preoccupazione”.
L’attesa è quindi rivolta all’incontro tra il premier Giuseppe Conte ed il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, fissato per sabato 24 novembre. Ivi, verrà certo ribadita l’intenzione delle parti a dialogare; meno scontata è invece la possibilità di arrivare a un punto.
Se entro le prossime due settimane tutti gli Stati membri dell’Unione daranno la propria approvazione alla decisione della Commissione, l’autorità potrà procede all'apertura di una procedura d’infrazione per debito eccessivo.
Dal canto suo, il Comitato economico e finanziario del Consiglio europeo, composto dagli alti funzionari dei Paesi membri e dai rappresentanti delle banche centrali, avrà a disposizione fino al 5 dicembre per render nota la propria opinione.
La decisione sull'avvio della procedura potrebbe quindi esser ufficializzato nel corso della riunione Ecofin del 22 gennaio (è infatti improbabile che si raggiunga un punto entro il vertice Ecofin del 4 dicembre); il governo avrà tempo fino ad allora per fornire alla Commissione le risposte necessarie ad evitare l’avvio della procedura.
Qualora l’Ecofin ratificasse le raccomandazioni all’Italia, indicando le misure necessarie di correzione alla Manovra, la procedura sarà operativa.
Nel marzo 2019 entrerà quindi in vigore la procedura di infrazione.
Manovra Italia e Commissione Ue: rischio sanzioni e congelamento fondi
Il mancato rispetto della regola del debito potrebbe pesare sulle casse italiane fino a 9 miliardi di euro di multa (pari allo 0,5% del Pil), da calibrare in base a norme violate e effetti negativi sugli interessi comunitari.
Tra le altre sanzioni, Bruxelles potrebbe valutare il congelamento dei fondi strutturali all’Italia indirizzati alla crescita economica ed occupazionale: tra il 2014 e il 2020, al Bel Paese sono stati destinati 73,67 miliardi di euro, tra i fondi agricoli, sociali, per la coesione, per lo sviluppo regionale e per la pesca, che potrebbero ora venir meno. Non solo: l'avvio della procedura potrebbe inoltre portare al blocco dei prestiti concessi dalla Bce.
Procedura d’infrazione: che cos’è e a cosa serve
La procedura di infrazione è uno degli strumenti più largamente utilizzati dalla Commissione europea per assicurarsi che i governi interno all'Unione non innalzino troppo i livelli di indebitamento col fine di favorire la propria ripresa. Attualmente, l’unico Paese sottoposto a procedura d’infrazione è la Spagna, il cui termine di uscita è però fissato entro quest’anno.