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Le borse europee aprono l’ultima seduta di settimana col piede giusto, dopo i buoni risultati registrati ieri alla chiusura di Wall Street e dopo un nuovo picco a rialzo per le borse dell’area Asia Pacifico.
Ad impattare positivamente sui mercati ad oriente la notizia che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiesto al suo staff di studiare i termini di un possibile accordo sui traffici commerciali con la Cina. L'anticipazione fa seguito ad una telefonata fatta dal Tycoon statunitense al leader cinese Xi Jinping.
Trump con Xi Jinping: la telefonata smorza le tensioni commerciali
“Ho appena avuto una lunga e proficua conversazione con il presidente cinese Xi Jinping. Abbiamo parlato di molti argomenti, con particolare enfasi al commercio. Le discussioni intavolate si muovono nella giusta direzione, alla luce delle riunioni previste in Argentina in occasione del G20. Abbiamo inoltre affrontato una discussione costruttiva sulla Corea del Nord”.
Se da un lato la possibilità di un allentamento delle tensioni sugli scambi con la Cina restituisce un po’ di respiro ai mercati, dall’altro l’attenzione è tutta rivolta alle elezioni di Midterm del prossimo 6 novembre.
Come riportato dall'agenzia di stampa Bloomberg, l’obiettivo di Trump sarebbe quello di raggiungere un accordo con Xi entro fine mese. Secondo alcuni rumors, uno dei punti fermi dell’accordo riguarda il furto di proprietà intellettuale. A proposito, la Casa Bianca ha sempre avuto una posizione rigida e non è chiaro se, a riguardo, Trump intenda alleggerire il tono delle proprie richieste.
Usa tra elezioni di Midterm, prezzo del petrolio e dati sul lavoro
Immediata e su più fronti la reazione dei mercati: all’idea di un rientro del rischio cinese, lo yen giapponese è calato a favore di un consolidamento del biglietto verde, mentre il greggio ha interrotto la serie di chiusure negative in atto dallo scorso lunedì. Sul petrolio pesano il ruolo dell'OPEC e dell'Arabia Saudita sui livelli mondiali di output, l'entrata in vigore delle sanzioni statunitensi all'Iran a partire dal 4 novembre e le avvisaglie di rallentamento della crescita globale, specie cinese.
Il dato inferiore alle attese dell’indice manifatturiero statunitense pubblicato ieri, ha portato all’acquisto di titoli del Tesoro. I rendimenti, dopo un parziale calo, sono però tornati oggi a rialzo, a seguito della notizia del possibile accordo.
Nell’agenda a stelle e strisce, sono attesi alle 13:30 locali i dati sul mercato del lavoro, con le buste paga del settore non agricolo di ottobre (NFP), il tasso di disoccupazione e le variazioni del salario orario medio.