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Proseguono in deciso calo le borse europee questa mattina in scia al sell off che ha caratterizzato l'Asia nella notte e Wall Street ieri sera.
Il sentiment appare piuttosto depresso e condizionato da una serie di fattori, come l'incertezza sulla Brexit, la situazione italiana, l'instabilità in Arabia Saudita e, infine, i timori sulla crescita in vista delle trimestrali tech Usa.
Tutti elementi questi che giustificano al momento una correzione degli indici statunitensi e accentuano le vendite in un'Europa sempre più in difficoltà.
A tal proposito, oggi l'attenzione rimane rivolta sull'Italia in vista della bocciatura della legge di bilancio da parte della Commissione Ue dopo la lettera di risposta di ieri del ministro Tria.
Sebbene i toni appaiono più concilianti, la trattativa sarà lunga e non priva di ostacoli. Le pressioni sulla carta italiana rimangono alte e questo potrebbe portare il governo a fare una marcia indietro se la situazione dovesse peggiorare.
Continuiamo a vedere lo spread verso i 400pb nelle prossime tre settimane, con fenomeni da fligh to quality che dovrebbero tenere ben comprato il Bund.
A poco servirà l'intervento di Draghi nella riunione di politica monetaria di giovedì.
Sebbene non si attendano variazioni all'attuale politica monetaria, Draghi potrebbe porre l'accento sull'aumento dei downside risk delle ultime settimane, lasciando aperta la porta a una normalizzazione della politica monetaria più lunga rispetto alle attese.
Sui mercati, la volatilità rimane alta, con il Vix che sosta sopra area 22%. Oggi Piazza Affari si difende meglio degli altri indici europei, con il Dax che inizia a scricchiolare pericolosamente, dopo la rottura di area 11.400 punti, dove passa anche la media mobile a 200 settimane.
Una chiusura settimanale sotto tale livello potrebbe far scattare vendite più importanti, tali da portare il calo dai massimi storici al 20%