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La distensione dei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina dà respiro ai mercati, che hanno risposto positivamente alla lettera inviata ieri da Pechino a Washington.
Se da un lato l’America mantiene però la linea dura sulla politica dei dazi, dall’altro la Cina non arretra sulla tassa sull’acquisto di veicoli, negando l’eventualità di un taglio all'imposta che colpisce il mercato auto.
Cina - Usa verso una distensione dei rapporti?
L’economia del Dragone avrebbe risposto ieri alle domande formulate dall’America, intenzionata a riformare le proprie regole commerciali rendendole, anzitutto, unilaterali, e, secondariamente, adeguandole in modo che nessuno dei partner commerciali a stelle e strisce possa approfittarsi della posizione degli Stati Uniti per trarne vantaggio a propria volta.
Trump e la politica dei dazi: un conto da 250 miliardi
Perseguendo una politica volta a punire e ad educare i player cinesi, nel pieno del 2018 Donald Trump ha imposto dazi su un controvalore pari a 250 miliardi di dollari di prodotti d’importazione cinesi. Il tutto, in tre tranche: le prime due applicate tra luglio ed agosto (rispettivamente da 34 e 16 miliardi); l’ultima, entrata in vigore a settembre e relativa a 200 miliardi, tra articoli quali frigoriferi, condizionatori, mobili, televisioni e giocattoli.
Pronta, seppur marginale, la risposta della Cina, che ha disposto tariffe commerciali su un totale di 5.200 beni statunitensi, per un controvalore di 60 miliardi di dollari.
La risposta di Pechino a Trump: passo avanti nella guerra commerciale
Con la risposta di ieri, Il governo di Xi Jinping potrebbe aver quindi compiuto un primo passo volto ad ottenere alcune concessioni che cambierebbero i termini commerciali tra i due Paesi.
Il G20 d’Argentina (in calendario dal 30 novembre al 1 dicembre 2018) potrebbe dunque esser l’occasione per i due Presidenti, Donald Trump e Xi Jinping, di fare un passo avanti. E’ infatti nell’immediato interesse di Xi rimuovere i dazi limitano l’esportazione dei prodotti cinesi, comprese le tariffe che gravano oggi su allumino ed acciaio.
Attesa per il G20 d'Argentina (30 novembre - 1 dicembre)
Dai rumors trapelati, non è ancora chiaro se le risposte inviate dal Dragone comprendano anche concessioni capaci di soddisfare le richieste di cambiamento di Trump. Gli Stati Uniti hanno dichiarato che non avvieranno una fase di negoziati formali sul commercio fino a quando non riceveranno proposte concrete dal governo di Pechino. Mentre Washington ha provveduto a dichiarare “non siamo vicini ad un accordo sul commercio”, il sotto-segretario al Tesoro, David Malpass, ha avviato ieri una fase di discussioni con alcuni esponenti cinesi riguardo a tematiche di natura commerciale.