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L'euro/dollaro vola ai massimi dal 2 gennaio 2015.
Sembra essere inarrestabile l'euro, che stamane rimane sostenuto ancora da forti acquisti in scia al risk off emerso sui mercati. La moneta unica sta sovraperformando verso le principali valute mondiali, fatta eccezione per il franco svizzero.
I forti acquisti non sono limitati al cambio EUR/USD che ha rotto qualche ora fa la resistenza psicologica a 1,20, riposizionandosi ai massimi dal 2 gennaio 2015.
La forza della moneta unica non è solo il biglietto verde, che soffre dell'altissima incertezza politica statunitense e delle tensioni con la Corea del Nord, dopo l'ennesimo test missilistico.
Crediamo piuttosto che il clima di risk off favorisca la chiusura di posizioni di carry trade con l'euro, visti i bassi tassi d'interesse in essere nell'area euro.
A sostenere l'euro potrebbero essere anche il rientro di capitali dall'estero, in particolare dagli Usa. Le quotazioni equity altissime oltreoceano e il deprezzamento del biglietto verde dovuto alle incertezze su Trump rappresentano una fonte di rischio notevole per gli investitori europei. A conferma di ciò, ci sono le indicazioni arrivate dal report sui gestori globali di BofA-ML, che ad agosto ha evidenziato come il deflusso dall'equity americano abbia raggiunto la scia negativa record dal 2004 ad oggi (10 settimane di fila al 23 agosto).
In sostanza, oggi a fare da traino all'euro potrebbe essere più il risk off che le prospettive solide di ripresa dell'area e le aspettative di politica monetaria della Bce.
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