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E’ arrivato il momento di intervento della banca centrale turca (Türkiye Cumhuriyet Merkez Bankası TCMB) chiamata a fermare la caduta di valore della lira turca. Nonostante sembra quasi inevitabile l’aumento dei tassi d’interesse rimane ancora un certo clima di incertezze sulle scelte dell’istituto centrale di Ankara. Il presidente della “Repubblica” turca Recep Erdogan ha continuato a fare pressioni sul governatore della banca centrale per non alzare il costo del denaro che potrebbe influenzare notevolmente la ripresa economica.
Il paese è in forte fermento. Dopo la decisione degli Stati Uniti di lanciare sanzioni economiche contro la Turchia per il mancato rilascio del pastore statunitense arrestato con l’accusa di aver partecipato al colpo di stato militare contro Erdogan, si è assistito a un forte deflusso di capitali che ha portato a un crollo della lira turca. In un paese con inflazione salita al 17,90%, con un settore privato fortemente indebitato, con un saldo delle partite correnti in forte deficit, le soluzioni sono poche. La migliore è l’azione della banca centrale anche contro il parere di Erdogan.
Crediamo che la banca centrale possa intervenire con un incremento di 325 punti base portando i tassi d’interesse benchmark (rifinanziamento a 1 settimana) dal 17,75% al 21%.