Andamento oro e argento a confronto, qual è il miglior scudo contro l’inflazione?

L’andamento di oro e argento

Di solito le quotazioni del metallo giallo sono positivamente correlate con l’inflazione in quanto è sempre stato usato dagli investitori come scudo nei momenti di incertezza economica. Tuttavia, in questi tempi anormali, i prezzi dell’oro non sembrano riflettere appieno un interesse deciso da parte del mercato.

Infatti, un motivo che può spiegare la reticenza ad acquistare oro è la forza del dollaro. Di solito durante fasi di forti pressioni inflazionistiche, le quotazioni dell’oro tendono a salire in quanto viene considerato il bene rifugio per eccellenza. Il metallo giallo ha infatti un elevato valore intrinseco ed è utilizzato anche in altri settori, oltre al campo strettamente finanziario, come quello industriale o della gioielleria.

Tuttavia, con un dollaro estremamente forte (Dollar Index ai massimi da 20 anni a 110,51), a causa dell’aggressiva politica monetaria restrittiva introdotta dalla Federal Reserve, l’oro sembra abbia perso gran parte della sua appetibilità.

Infatti, lo storico delle quotazioni lo dimostra chiaramente. Da inizio anno, l’oro perde l’8,57% fino a $1673 (anche se nei primi tre mesi aveva mostrato un guadagno del 15% fino al picco di $2070), mentre nello stesso lasso di tempo l’inflazione è aumentata, negli Stati Uniti, dal +7,5% a/a del mese di gennaio fino al +8,3% a/a di agosto (toccando un picco del +9,1% a/a nel mese di giugno).

Siccome l’oro - come molte altre materie prime - è quotato in dollari, e il biglietto verde è ora ai massimi contro tutte le principali valute mondiali, gli investitori preferiscono detenere asset denominati in dollari statunitensi rispetto al metallo giallo. Non ultimo, il costo opportunità dell’oro è salito a tal punto che gli operatori preferiscono detenere direttamente il biglietto verde, con cui il metallo giallo viene quotato.

Anche per quanto riguarda l’argento, le quotazioni riflettono una chiara tendenza discendente con un calo da gennaio del 16% a $19,58. Tuttavia, l’argento ha un utilizzo più industriale, rispetto a quello di bene rifugio per antonomasia come l’oro, grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche che lo rendono adatto all’utilizzo in moltissimi settori industriali come quello dell’elettronica e della produzione di batterie.

Al contrario del metallo giallo, che ha toccato i minimi di un anno, le quotazioni dell’argento hanno recuperato terreno nell’ultimo mese segnando una performance del +12% dai minimi di $17, toccati il 1° settembre.

Quali previsioni?

Crediamo che entrambe le materie prime continueranno a sperimentare quotazioni ribassiste di breve periodo proprio per i motivi sopracitati legati alla forza del dollaro statunitense. Tuttavia, la situazione potrebbe invertirsi nel medio termine quando la banca centrale statunitense dovrebbe allentare il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse in funzione del rallentamento delle pressioni inflazionistiche.

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