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Azioni Banco BPM ancora in rally, nuove fusioni all’orizzonte nel settore bancario?

Da una parte Credit Agricole, dall’altra Unicredit: Banco Bpm, vaso di coccio tra vasi di ferro, ancora non commenta le indiscrezioni. In tutta Europa però la via della fusione sembra ormai definitivamente imboccata

Piazza Affari Fonte: Bloomberg

Ad alta voce ancora non lo dice nessuno, ma il settore bancario italiano potrebbe presto assistere a una nuova fusione con al centro Banco Bpm, le cui quotazioni oggi proseguono sui rialzi con cui, ieri, il titolo è risultato tra i migliori sul Ftse Mib.

Chi sta puntando gli occhi su chi?

Tutto è partito da indiscrezioni di stampa riportate dalla testata statunitense Bloomberg, secondo cui una delle big francesi, Credit Agricole (oltre mille filiali gestite in Italia), avrebbe puntato Banco Bpm o Credito Valtellinese per la prossima operazione di merger – ancora tutta da definire. Già da tempo la seconda banca francese aveva iniziato a interessarsi agli istituti medio-piccoli italiani; negli ultimi mesi però le esplorazioni si erano interrotte a causa del covid-19.

Ieri i due titoli avevano registrato forti aumenti, ma le quotazioni di Banco Bpm già beneficiavano delle indiscrezione secondo cui i corteggiatori del gruppo veronese sarebbero due. Negli ultimi giorni si sono infatti rincorse notizie su colloqui con i vertici di Unicredit, e su una serie di incontri tra il presidente di Banco Bpm Massimo Tononi e il suo omologo di Gae Aulenti, Cesare Bisoni, in parallelo a colloqui tra i due amministratori delegati – rispettivamente Giuseppe Castagna e Jean Pierre Mustier.

I due istituti di credito hanno però smentito (o lasciato passare sotto silenzio) gli incontri. Pochi commenti anche oltralpe: Credit Agricole si è limitata a sottolineare che la strategia di medio-lungo termine non sarebbe cambiata. Allo stesso tempo, Mustier continua a liquidare le ipotesi di fusione a breve termine, chiarendo di non avere intenzione di espandersi in Italia.

Verso un settore sempre meno affollato?

Gli analisti sono sembrati particolarmente felici alla prospettiva di una (possibile) nuova fusione: secondo Equita Sim, una fusione tra Banco Bpm e Unicredit “avrebbe un forte razionale industriale in quanto rafforzerebbe in modo significativo il posizionamento competitivo di Unicredit in Italia sia in termini assoluti che relativo specialmente al Nord”.

Una prospettiva del genere permetterebbe infatti a Unicredit di raggiungere, an Nord, la stessa quota, il 20%, che al momento detiene Intesa Sanpaolo – dopo l’opas a Ubi Banca. Al momento, Unicredit detiene solo il 10% del mercato nell’Italia settentrionale.

"Il trend non solo in Italia, ma anche in Europa va infatti nella direzione di creare player di dimensioni maggiori (con quote di mercato superiori al 20%) per ottenere economie di scala a fronte dei maggiori costi fissi (investimenti in tecnologia) e capitale (regolamentazione) richiesti dal business", continua Equita.

Ed è esattamente la direzione degli ultimi movimenti nel settore, come la fusione tra le spagnole Caixa Bank e Bankia o la probabile mossa analoga (ancora tutta da confermare) tra Credit Suisse e UBS.

Come si stanno muovendo i titoli in Borsa?

Dopo il rally di ieri, in cui il titolo ha osservato un rialzo di oltre il 7%, anche oggi le quotazioni di Banco Bpm proseguono al rialzo e, al momento in cui si scrive, avanzano del 4,51% a 1,40 euro per azione.

Perde slancio invece il titolo di Credito Valtellinese, che scende dell’1,06% a 7,91 euro per azione. Giù anche le quotazioni di Credit Agricole, a -2,10% sulla Borsa di Parigi.

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