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Azioni Eni in calo: tre fattori da tenere d’occhio in vista dei conti trimestrali

Il crollo del prezzo del petrolio ha spinto l’azienda di Desclazi a rivedere il piano industriale 2020/21. Atteso un calo degli utili del 70%

Piattaforma petrolifera Fonte: Bloomberg

A pochi giorni dalla pubblicazione dei dati relativi al primo trimestre del 2020, quello durante il quale le quotazioni del petrolio hanno subito i ribassi più critici nella storia (ieri notte il Wti ha toccato valori negativi, quasi -40 dollari al barile), in mattinata è arrivata la conferma di Claudio Descalzi a capo dell’azienda petrolifera italiana – non senza critiche politiche, soprattutto da parte del Movimento 5 stelle.

Un periodo niente affatto facile per il Cane a sei zampe: negli ultimi tre mesi, le azioni Eni hanno perso circa il 38%, al seguito del crollo del Brent che, nello stesso lasso di tempo, ha visto il proprio valore perdere il 58%.

Cosa si prevede per i conti trimestrali di Eni?

Il calo della domanda di petrolio minaccia chiaramente di impattare sull’andamento dei conti Eni: gli analisti di Equita hanno stimato un calo della produzione di 1,897 milioni di barili al giorno, mentre attendono un utile netto adjusted a 294 milioni (il 70% in meno rispetto allo stesso periodo del 20192, quando fu di 1,09 miliardi di euro, 990 milioni adjusted) e un Ebita adjusted di 1,22 miliardi (il 48% in meno rispetto all’anno scorso).

Sul calo della produzione incide anche la riduzione dei volumi in Libia e Italia, oltre alla vendita dell`Ecuador, che ha spinto Equita a prevedere un calo generalizzato della produzione dell’1% spalmato su tutto il corso del 2020.

La posizione finanziaria netta, che nei primi tre mesi del 2019 era ammontata a 14,5 miliardi di euro e, entro la fine dell’anno, era salita a 17,1 miliardi, si stima sia scesa a 16,3 miliardi.

"Confermiamo la raccomandazione buy. Il nostro target price di 12 euro implicitamente equivale a 16 volte il rapporto prezzo/utili 2021. Riteniamo che il titolo sconti un prezzo del greggio nel lungo termine a 35-40 dollari al barile. Il dividend yield è del 10%", è il commento degli analisti di Equita.

La revisione del piano 2020

Inoltre, il calo della domanda provocato dalla pandemia di coronavirus e il mancato accordo all’interno dell’Opec+ sui tagli alla produzione hanno provocato un effetto combinato che hanno spinto l’azienda ad anticipare la revisione del piano industriale 2020/21.

“Con l’obiettivo di difendere la solidità del nostro bilancio e del dividendo preservando al contempo i più alti standard di sicurezza sul lavoro”, i vertici di Eni hanno comunicato l’intenzione di ridurre investimenti e spese operative. Nello specifico, i primi subiranno una riduzione del 25% del budget iniziale, corrispondente a circa 2 miliardi di euro, mentre i costi operativi scenderanno di circa 400 milioni.

I tagli si faranno ancora più marcati nel 2021, quando gli investimenti scenderanno del 30-35% (tra 2,5 e 3 miliardi di euro in meno), soprattutto nel settore di ricerca e produzione.

L’andamento del settore petrolifero

“Ci attendiamo inoltre una imposizione fiscale in crescita dato l`indebolimento dei prezzi del greggio e del gas”, avverte infine Equita.

Nelle ultime ore il petrolio ha subito ribassi mai verificatisi nella storia, con i futures di maggio per il Wti statunitense arrivati addirittura sotto lo zero – in nottata hanno raggiunto circa -37 dollari al barile e, per quanto al momento le quotazioni siano rimbalzate, guadagnando il 94,53%, comunque non sono riuscite a tornare in area positiva e, al momento, gli acquirenti di greggio statunitense vengono pagati 2,06 dollari al barile per ricevere effettivamente la consegna di maggio, in scadenza oggi.

Ad aggravare la situazione è il clima di incertezza: iniziano infatti a segnare preoccupanti ribassi anche i contratti in scadenza a giugno, con il Wti arrivato a 14,24 dollari al barile (un ribasso di oltre il 30%).

Come sta andando il titolo in Borsa

Al momento, le azioni Eni segnano un calo del 4,56%, a 8,05 euro l’una. Insieme a Saipem (-4,68%), il comparto petrolifero sta spingendo al ribasso Piazza Affari, che viaggia in ribasso del 2,12% all’avvicinarsi dell’orario di chiusura. I conti trimestrali di Eni verranno pubblicati venerd' 24 aprile.

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Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito "IG"). Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti e del riassunto trimestrale.

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