Azioni Ferragamo brillano su Piazza Affari, cambio della governance fa schizzare il titolo di oltre il 10%

Il ritorno di Michele Norsa al ruolo di vicepresidente esecutivo di Ferragamo, proprio in concomitanza con l’ondata di ottimismo che, negli ultimi giorni, ha portato gli operatori a mettere a parte i timori per una nuova ondata di contagi da Covid-19, ha spinto al rialzo le azioni della casa di moda fiorentina che, in apertura di sessione, ha stentato a fare prezzo prima di mettere a segno un rialzo del 12% sul Ftse Mib.

Cosa cambia all’interno di Ferragamo?

La notizia del cambio nella governance, annunciata ieri a mercati chiusi, è stata accolta in maniera particolarmente positiva dagli operatori – soprattutto dopo che Jefferies ha alzato il giudizio su Ferragamo da Underperform a Hold.

Michele Norsa, Ceo del gruppo Ferragamo dal 2006 al 2016, prende in mano i pieni poteri esecutivi finora in capo a Ferruccio Ferragamo, che conserva la carica di presidente.

L'azionista di controllo Ferragamo Finanziaria sarà impegnata nel ruolo di guida e indirizzo strategico dell'azienda. A lasciare il posto in consiglio d’amministrazione a Norsa è Giacomo James Ferragamo, che assume il ruolo di direttore del brand e prodotto, oltre che della comunicazione. Il ruolo di Ceo resta a Micaela Le Divelec Lemmi, su cui comunque Jefferies si riserva di richiedere “un chiarimento”.

“A nostro giudizio (Norsa) è in tutto e per tutto un Ceo tranne che formalmente”, fanno sapere da Jefferies. “Visto il suo background, (il suo arrivo) può avere implicazioni significative sul futuro azionariato del gruppo”.

A quanto viaggiano le quotazioni Ferragamo?

Con il ritorno di Norsa il gruppo vuole accelerare sulla ripresa post-coronavirus. L’esplosione della pandemia e l’impatto sui commerci globali che ne è derivato ha infatti fatto crollare le quotazioni Ferragamo di oltre il 24%, raggiungendo un minimo di oltre il 43% a metà marzo, quando sono corollate a quota 9,49 euro.

Al momento, dopo aver segnato un rialzo del 12,5% all’apertura delle contrattazioni, il titolo Ferragamo ha leggermente ritracciato i guadagni ma senza scendere sotto i massimi di fine marzo e viaggia a quota 12,66 euro.

Chi è Michele Norsa?

Membro del Cda di Missoni e vicepresidente del Fondo Strategico Italiano (cui partecipa la stessa Missoni), Norsa siede anche al consiglio direttivo dell’Oettinger Davidoff Group e fa pate dell’International Advisory Board della China Europe International Business School. Ha lavorato per il gruppo Valentino, per Benetton e Sandy (del gruppo Sergio Tacchini).

Nel 2011 è stato lui a far quotare il gruppo Ferragamo in Borsa e, in un contesto difficoltoso come quello della ripresa del dopo coronavirus, anche Equita giudica positivamente il ritorno dell’ex Ceo all’interno di Ferragamo. I molteplici ruoli all’interno di Missoni e del Fondo Strategico Italiano, che Norsa continuerà a mantenere, lasciano infatti aperte una serie di possibilità sia riguardo a eventuali fusioni (come annuncia la stessa Jefferies: “Ci aspettiamo che le voci di M&A che periodicamente coinvolgono la società riemergano con forza”), ma anche sulla formazione di un polo italiano del lusso (è l’idea di Equita: “Dal momento che Fsi si candida a possibile aggregatore nel settore per costituire un polo italiano del lusso, come ha detto in varie interviste l'Ad Maurizio Tamagnini, in passato è stata ventilata l'ipotesi che Fsi, dopo l'ingresso in Missoni, potesse puntare anche alla stessa Ferragamo”).

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